Modica, quella “gemma” luogo del cuore FAI: la chiesa rupestre di S.Nicolò Inferiore
Ha una storia emblematica la chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore di via Grimaldi, a Modica, uno dei “luoghi del cuore” della campagna Fai, il Fondo Ambiente Italiano. Fu scoperta per caso da tre ragazzini che giocavano nella piazzetta antistante un vecchio magazzino. Il pallone finì dentro quella sorta di grotta e chi andò a recuperarlo notò un grande disegno sacro su una parete illumminata da un raggio di sole che si era insinuato tra i vicoli sotto il duomo di San Pietro. La cosa apparve strana e singolare, i ragazzini smisero di giocare e avvisarono i genitori. Fu quel gesto – forse inconsapevole ma dettato da un’emozione – a mettere in moto alcuni studiosi appassionati di storia locale, primo fra tutti, nel 1987, il compianto direttore del Museo civico, Duccio Belgiorno. La chiesa risale al periodo deutero-bizantino dell’Undicesimo Secolo e rappresenta una tra le forme di arte rupestre più significative della Sicilia sud orientale ed è considerata la più antica delle chiese di Modica. E’ stata acquisita nel 1992 dal Centro Studi sulla Contea di Modica, grazie alla sensibilità di un gruppo di amici con fondi propri e sottoscrizioni. I promotori dell’iniziativa hanno, in questo modo, salvaguardato un vero e proprio “gioiello” nel cuore del centro storico di Modica per donarla alla città e, per essa, all’umanità tutta. Sulle pareti della chiesa erano affiorate delle tracce pittoriche che avevano ricevuto un primo intervento di recupero da parte della Soprintendenza ai beni culturali della provincia di Ragusa. Grazie a nuove sottoscrizioni, il Centro Studi ha eseguito altri interventi conservativi e di restauro e sono state scoperte tante altre magnificenze.
La storia di questa vera e propria “gemma” inserita tra i luoghi del cuore Fai, ha le sue origini come chiesa parrocchiale del quartiere grecofono altomedievale della città. La fase greca della chiesa verosimilmente non ebbe una lunga durata, poiché venne ben presto coinvolta nel processo di latinizzazione. Indice del passaggio al rito latino è anche l’adozione di un nuovo ciclo pittorico, al quale appartengono le raffigurazioni della curva absidale e dei muri della navata corredate da didascalie scritte in latino.
La chiesa, oggetto di successivi interventi nel corso dei secoli, è scavata in una roccia. È costituita da un unico ambiente di circa 45 metri quadrati, sulla cui parete di fondo è scavata un’abside semicircolare con al centro l’altare; alla sua destra è visibile una nicchia rettangolare, ricavata in un secondo momento. Lungo le pareti è visibile un subsellium, ovvero un sedile ricavato dall’escavazione dello stesso calcare delle pareti. L’aula è separata dall’abside dalla diversa altezza del pavimento e dai gradini.
I lavori di scavo hanno inoltre portato alla luce, a livello del pavimento, una serie di tombe terragne, ancora in gran parte inesplorate.
Questo luogo del cuore aspetta, adesso, la sua consacrazione anche grazie alla campagna del Fondo Ambiente Italiano: un riconoscimento alla sua bellezza e all’impegno di tante persone che l’hanno rispettata, curata e amata per consegnarla alle generazioni future come testimonianza di un grande passato.
Sarà possibile votare il proprio “luogo del cuore” e, quindi, anche la chiesa rupestre di San Nicolò Inferiore, fino al 15 dicembre prossimo. Data l’attuale emergenza sanitaria, in questa prima fase si voterà esclusivamente on line, sul sito iluoghidelcuore.it.
In futuro, la raccolta voti avverrà anche attraverso il canale cartaceo, con moduli scaricabili dal sito.