Uccise una suora in nome di satana, la zia di una baby killer: mia nipote oggi è una brava mamma
"Mia nipote Veronica ha pagato il suo debito con la giustizia terrena e si è fatta una famiglia con la quale vive a Roma". A parlare è Ivana Amati, 67 anni, la zia delle più piccole delle tre giovanissime assassine di suor Maria Laura Mainetti (nella foto) di Colico (Lecco), la religiosa uccisa con 19 coate a Chiavenna (Sondrio) la notte del 6 giugno 2000, per la quale papa Francesco ha dato l'ok alla beatificazione per il martirio subito. La ragazza, poi condannata a 8 anni dopo l'arresto operato dai carabinieri di Sondrio, era stata quella che, con una telefonata in convento, aveva attirato nella trappola mortale la monaca dicendole che aveva bisogno d'aiuto perché rimasta incinta dopo uno stupro. Un omicidio efferato commesso in nome di Satana, maturato nella noia, secondo quanto emerse nelle indagini. "La sento al telefono - racconta la donna - e oggi ha due figli di cui si prende cura con amore. Ma a volte le ripeto: 'Per me avresti dovuto fare la galera a vita per quello che hai fatto'. A 16 anni, quando è successo il fattaccio con altre due 17enni, Niki era una ragazzina solare, chiacchierona, come tante altre giovani della sua età". "Scelta giusta quella del pontefice di concedere la beatificazione a suor Laura", chiosa la zia di Veronica, tornata in Valchiavenna alcuni anni fa per il funerale della nonna, dopo avere preso parte a quello della mamma in precedenza.