Messina, De Luca al governo: "Non vogliamo prestiti ma meno burocrazia"
"Il comune di Messina non ha chiesto nuova liquidità in base agli articoli 115 e 116 del cosiddetto Decreto Rilancio. Non abbiamo bisogno di soldi ma di una burocrazia più snella, che dia risposte celeri. Da quando mi sono insediato abbiamo in cassa mediamente dai 60 ai 70 milioni di euro. Ho ereditato un comune con circa 550 milioni di euro di debiti, frutto della finanza allegra delle passate gestioni. Oggi, a distanza di 24 mesi anche grazie al Consiglio comunale, siamo riusciti ad abbattere il debito di oltre il 50%, quindi mi posso permettere di rinunciare ai prestiti capestro che lo Stato vuole propinare ai Comuni". Lo dice il sindaco di Messina, Cateno De Luca.