Emergenza migranti, l'Associazione Confronto: basta provvedimenti inconcludenti
L’associazione Confronto di Modica dice basta al susseguirsi di provvedimenti inconcludenti e chiede iniziative tese ad impedire l’ingresso di migranti irregolari nel nostro territorio. Una presa di posizione molto netta. "Coloro che arrivano dal mare, se sono in pericolo, vanno soccorsi e aiutati ed accolti su navi piazzate al limite delle acque internazionali per essere subito rimpatriati nei paesi di provenienza: unico modo, fra l’altro, per scoraggiare nuove partenze verso il nostro Paese. Cosa diversa per i “veri” profughi ai quali và riservata la migliore accoglienza e và dedicato ogni sforzo per il loro inserimento nelle nostre realtà sociali. Il contrasto fra i rappresentanti della politica non interessa ai cittadini che chiedono garanzie sul piano sanitario e sul piano della sicurezza. L’arrivo dell’esercito determina altri sprechi ma non risolve alcun problema; serve solo a confermare, purtroppo, l’esistenza di un stato di emergenza per un territorio tranquillo come il nostro sul quale andranno ora a riversarsi, fra le altre, le conseguenze tutt’altro che positive, derivanti dalla sua “militarizzazione” soprattutto a danno del turismo. Ci sono scelte cervellotiche che non possono essere accettate perché operate senza tener conto del pensiero e degli interessi della gente e delle imprese, e delle effettive e preoccupanti emergenze sanitarie ed economiche determinate dal covid 19".
“Ai responsabili istituzionali che continuano a definire il nostro un territorio di accoglienza – dichiara Enzo Cavallo, presidente dell'Associazione Confronto - è giusto ricordare la precarietà dei Centri hotspot e che i servizi sanitari ed in particolare il Pronto Soccorso di Modica sono già inadeguati rispetto alle ordinarie esigenze dei cittadini dei territori di competenza. Il ripetersi di sbarchi, la presenza fra i migranti di soggetti contagiati, le continue fughe dagli hotspot e dai centri di accoglienza, hanno determinato una situazione generale che rischia di diventare esplosiva. Tutto ciò che viene speso per i clandestini che arrivano illegittimamente nel nostro territorio viene sottratto ai cittadini che pagano le tasse e vengono privati di adeguati servizi e di garanzie sia sul piano sanitario, soprattutto ora che aumentano sempre di più i rischi di contagio, che sul piano della sicurezza tenuto conto che gli addetti all’ordine pubblico risultano essere insufficienti per la normale attività di vigilanza del territorio e, come se non bastasse, vengono destinati al presidio dei porti, delle coste, degli hotspot, dei centri di accoglienza ed alle altre esigenze legate, fra l’altro, al trasferimento e alla mobilità interna degli immigrati”.
Confronto denuncia forme di vera e propria complicità da parte di quei rappresentanti istituzionali del territorio che, anziché contrastare l’operato dei “trafficanti di vite umane“ ne facilitano il ruolo alimentando in questo modo nel Paese anche forme di illegalità diffusa fra persone disperate che finiscono spesso nelle mani della delinquenza e del caporalato italiano e straniero.
”Ho letto di migranti, in qualche caso positivi a Covid, che arrivano e che escono liberamente dagli hotspot - ha scritto provocatoriamente Saro Petriglieri del direttivo di Confronto-. Per dimostrare che siamo il paese dell’accoglienza e per testimoniare il grande cuore degli italiani, chiederei un atto dimostrativo al governo e al parlamento. Prenderei qualche centinaio di migranti, assortiti, alcuni positivi e altri no, e li farei ospitare presso palazzo Montecitorio e palazzo Madama. A loro farei visitare le massime istituzioni del nostro paese, li porterei alla bouvette dove li farei pranzare e cenare, farei stringere loro le mani, li farei abbracciare per dimostrare a tutti che non c'è nulla da temere dai nostri fratelli meno fortunati e per un atto di supremo affetto e accoglienza li farei ospitare qualche giorno nelle stanze delle commissioni. Una occasione per chi ha creato questa situazione come dimostrazione di coerenza con quanto predicato: anche per dare un esempio al Paese!”