La morte del piccolo Evan, "Un rione di Rosolini sapeva ma ha taciuto"
A Rosolini tutti sapevano alle case Popolari di via Eloro, ma nessuno ha mosso un dito per salvare la vita di Evan Giulio. Aveva 21 mesi e sarebbe morto per i maltrattamenti subiti dal patrigno, Salvo Blanco, 32 anni, di Noto, che ha passato la sua seconda notte nel carcere di Cavadonna a Siracusa. E la mamma, Letizia Spatola, 23 anni, anche lei alla prima notte in una cella del carcere di Gazzi a Messina, non è riuscita a difendere la sua creatura frutto di una relazione con Stefano Lo Piccolo, il papà naturale di Evan Giulio.
Nel quartiere delle case popolari di via Eloro a Rosolini, tutti sapevano dei maltrattamenti nei confronti del bambino. Anche il nonno materno aveva avuto il sentore che il nipotino venisse picchiato in casa. Gli dicevano che Evan era caduto. E poi le denunce del padre all'autorità giudiziaria con tanto di foto allegate del piccolo con ecchimosi al volto. Una storia di degrado e di ignoranza con i due conviventi che rischiano il massimo della condanna. Sia Blanco che Spatola debbono rispondere dell'accusa che gli contesta la Procura di Siracusa: maltrattamenti ed omicidio.
Il corpicino di Evan si trova all'ospedale 'Maggiore' di Modica. L'esame è previsto alle 13 nella sala mortuaria dell'ospedale di Modica. L'autopsia dovrà accertare le cause del decesso e se lividi ed ematomi presenti sul corpo sono stati fatali. Intanto probabilmente domani dovrebbero svolgersi gli interrogatori di garanzia dei due accusati della morte del bimbo. Sarà il gip del Tribunale di Siracusa Francesco Alligo ad interrogare i due che dovranno rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e omicidio volontario in concorso. (
Adesso bisognerà capire se le denunce fatte del padre sono mai arrivate ai Servizi sociali del Comune di Rosolini e se qualche assistente si è mai occupato della coppia dei conviventi. Una cosa è certa: Evan non poteva vivere in quell'appartamento di via Eloro.-
"E' per me terrificante la morte del piccolo Evan (21 mesi) di Rosolini della Diocesi di Siracusa, morto per maltrattamenti e percosse. Una situazione scioccante, hanno detto i medici che lo hanno soccorso. Mentre scrivo sono in stato di fermo la madre e il convivente per i reati di maltrattamenti e concorso in omicidio. L'ipotesi: ucciso di botte perché piangeva. Ma non era la prima volta che il piccolo subiva maltrattamenti, a quanto pare: in tanti sapevano, in tanti tacevano. Meglio il silenzio, lo stesso che, in molti situazioni simili, alimenta la connivenza dei violenti. Signore, ti prego, ascolta il grido di dolore dei tuoi piccoli figli". Così don Fortunato Di Noto, sacerdote fondatore e presidente dell'associazione Meter Onlus, commenta il caso di Evan, il bambino morto a Rosolini in circostanze ancora da chiarire e per il quale è stato disposto il fermo della madre e del convivente.