Ragusa, il Tribunale cambia casa: il M5S scopre l'operazione "Palazzo Tumino" da 24 milioni
Il Tribunale di Ragusa pronto a “cambiare casa” grazie ad un’operazione di cui si parlava da tempo e che, adesso, si avvia a concretizzarsi con un documento del Comune portato alla luce dal consigliere comunale di Ragusa del Movimento 5 Stelle, Sergio Firrincieli. Si tratta dell’acquisto del Palazzo Tumino per una spesa di 24 milioni di euro. Soldi pubblici per acquisire un immobile di proprietà privata, cattedrale nel deserto dagli Anni Novanta, e che, ora, potrebbe diventare un affarone per chi lo ha costruito nella zona della stazione ferroviaria con la speranza, inutilmente coltivata per trent’anni, di poterlo affittare o vendere. Ora arriva, come manna dal cielo, il documento del Settore III del Comune di Ragusa ((Governo del Territorio - Centro Storico - Urbanistica ed Edilizia Privata) dal titolo: “Avviso Pubblico Informale di sollecitazione di proposte di iniziativa privata connesse ad un Contratto di Disponibilità o altre forme di Partenariato Pubblico Privato (PPP) per l’acquisizione, il completamento e la messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale di Ragusa di “Palazzo Tumino” al fine di destinarlo a “cittadella giudiziaria”, uffici della Guardia di finanza e uffici comunali”.
“Dal documento – si legge ancora nella nota del M5S di Modica a firma di Marcello Medica - si evince che il Comune di Ragusa si è già attivato per acquisire il palazzo Tumino, procedere alla sua ristrutturazione e quindi, nella maggior parte degli spazi ricavati, insediare il Tribunale, con un impegno di spesa totale previsto di 24 milioni di euro (Costo massimo di acquisizione dell’immobile: 15.000.000, Costo parametrico della progettazione e implementazione degli interventi di completamento dell’immobile comprensivo delle spese connesse all’utilizzo di strumenti di PPP: 9.000.000”.
L’operazione “Palazzo Tumino” era stata già tentata un paio di anni fa con un bando del ministero della Giustizia per la ricerca di locali con caratteristiche particolari, che calzavano a pennello con Palazzo Tumino e che, di fatto, escludevano dal bando di gara altri immobili. Ed era stato il compianto avvocato Carmelo Scarso, del Comitato Pro Tribunale di Modica, a fare uscire allo scoperto il piano. L’avvocato Scarso aveva anche messo in evidenza la violazione della clausola di invarianza in tema di riforma della geografia giudiziaria e della soppressione dei Tribunali minori, nel caso specifico quello di Modica , che avrebbe potuto risolvere – e può ancora risolvere grazie ad un Palazzo di giustizia moderno ed efficiente – i problemi legati alle carenze dell’immobile che ospita il Tribunale ragusano in via Natalelli. Tutto, senza spendere altri soldi pubblici. Adesso, invece, si apprende di una spesa di 24 milioni, esattamente il doppio dell’investimento a suo tempo fatto per il nuovo Palazzo di giustizia di Modica, inaugurato nel 2004 e chiuso nel 2013.
Il Movimento 5 Stelle si chiede perchè, malgrado il documento del Comune porti la data del 30 luglio, nessuna voce si sia levata da parte del Comitato Pro Tribunale di Modica.
E, ancora. Perchè in un momento di estrema crisi, l’Amministrazione Comunale ragusana si prefigga di sottrarre 24 milioni di denaro pubblico a scopi più impellenti, e replicare con questi soldi, sul suo territorio, la struttura già esistente a Modica?
“Il M5S di Modica, nel ribadire che quanto si sta pian piano rendendo concreto è fuori da ogni logica di pianificazione, risparmio della spesa pubblica e di coordinamento e raccordo tra vari enti a tutti i livelli coinvolti, continuerà a lavorare per il riutilizzo dei locali modicani a fini giudiziari, mettendo a nudo i fatti che man mano si consumano per mettere al corrente la cittadinanza e affinché ognuno si assuma la propria responsabilità di fronte a simili scelte scellerate. Il M5S di Modica, inoltre, stigmatizza il silenzio di tutti coloro che a parole si definiscono a favore del tribunale di Modica ma nei fatti continuano a tacere, nonostante il consumarsi dell’ennesimo spreco di risorse a danno della collettività”.
“Continueremo a richiedere la visita del Ministro della Giustizia – conclude la nota - affinché si renda conto di presenza che tali perverse e localistiche scelte non fanno sicuramente il bene della comunità tutta e che ad oggi delle vie alternative sono ancora percorribili, come ad esempio quella di utilizzare i locali dell’ex Tribunale di Modica quale sede distaccata dell’attuale Tribunale di Ragusa”.
NELLA FOTO, il Palazzo Tumino nella zona della stazione ferroviaria di Ragusa.