La Procura di Gela dissequestra la miniera di Pasquasia: bonifiche
"La Procura di Gela ha da poco dissequestrato il sito minerario di Pasquasia. Venuto meno questo ostacolo, non ci sono più scuse: adesso, la Regione Siciliana deve provvedere al completamento delle bonifiche e alla definitiva riqualificazione". A darne notizia la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle a Enna Cinzia Amato. "Grazie all'enorme quantità di acciaio presente e di altri materiali riciclabili, - spiegano i Cinquestelle - c'è la possibilità di ridurre fortemente i costi per la riqualificazione dell'area. Occorre, dunque, che la Regione predisponga un bando che preveda lo smaltimento dei metalli e degli altri materiali presenti nell'area: enormi quantità di acciaio, ma anche rame e alluminio, che potrebbero essere recuperati per la messa in sicurezza e la bonifica del sito". "Da anni, con il Movimento 5 Stelle, - conclude - siamo impegnati nel proporre una seria riconversione dell'intera area, secondo le tendenze e le sensibilità attuali, avendo in mente obiettivi chiari: Pasquasia, da problema, deve diventare una risorsa!".
L'ex miniera di Pasquasia è finita al centro di numerose inchieste, l'ultima delle quali, oltre 5 anni fa, si concluse con 11 provvedimenti cautelari. Ccirca il 90% dell'area è stata ora dissequestrata. I sigilli rimangono su alcune porzioni dove sono stoccati materiali contenti amianto e i materiali che erano stati sequestrati poco prima di essere trasportati al nord Italia. La bonifica dell'area di Pasquasia è ferma da quando l'inchiesta della Dda nissena e dei carabinieri sul traffico di rifiuti, partita dalle dichiarazioni di alcuni pentiti, portò agli arresti. Nel 2014 quando tra Leonforte ed Assoro venne scoperto un camion carico di oltre 6 tonnellate di rame proveniente dalla miniera dove erano già in corso le attività di bonifica vennero arrestate 5 persone per ricettazione. Solo una settimana dopo al molo di Catania venne controllato e sequestrato un carico di 115 pallet, in totale 106 tonnellate di cemento amianto che era risultato trattato con la falsa vernice isolante. Il materiale era stato riportato all'interno dell'area di Pasquasia e l'area dove è depositato rimane sotto sequestro. L'appalto per la bonifica da 9 milioni di euro, era stato aggiudicato nel 2013. Si stima che a Pasquasia si trovino oltre 900 tonnellate di amianto. Nel marzo del 2011 la procura di Enna aveva disposto il sequestro del sito minerario dismesso dopo che un sabotaggio aveva determinato la dispersione di miglia di litri di olio dielettrico a seguito del quale erano scattati gli accertamenti dai quali era emerso un grave inquinamento ed era stata accertata l'enorme quantità di amianto presente nell'area.