Gennuso vuole rientrare all'Ars e ricorre al tribunale civile di Palermo
Pippo Gennuso, deputato all'Ars di Rosolini, ha presentato ricorso al Tribunale Civile di Palermo, contro la decadenza dalla carica di prlamentare all’Assemblea regionale siciliana, in applicazione della legge Severino. Il professore Giuseppe Vitale, del Foro di Catania, che assiste Gennuso nel corso dell’udienza ha sottolineato l’assenza dei presupposti giuridici per la decadenza perché nella sentenza del Gup di Roma, non si dice che Pippo Gennuso sia stato condannato all’interdizione dalla carica parlamentare per la durata della pena. Il professore Vitale ha evocato la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativo di Palermo, emessa il 27 marzo 2019, che recita “quando il giudice non ha disposto l’interdizione dal pubblici uffici della persona che patteggia la pena, la legge Severino non è applicabile”. Il difensore di Gennuso ha chiesto al Tribunale di sollevare conflitto di legittimità costituzionale della legge Severino, alla Consulta.
Il procuratore generale ha chiesto il rigetto del ricorso. Il Tribunale si è riservato di rendere note le proprie determinazioni. L’applicazione della legge Severino è stata disposta dalla Corte di Cassazione che ha ritenuto legittima la sentenza di applicazione della pena ad un anno e mesi due di reclusione, per il reato di traffico di influenze, pronunciata dal Gup di Roma.
Dopo la sentenza della Cassazione è entrata all'Ars, la prima dei non eletti della lista Idea Popolari e autonomisti, Daniela Ternullo, che secondo quanto si apprende, andrebbe d'amore e d'accordo con il deputato rosolinese. Probabile che tra i due ci siano progetti futuri a breve scadenza, magari candidando Daniela Ternullo a sindaca di Melilli.