Grazie agli Angeli di Floridia sconfitto il covid nella Rsa del 'Don Orione'
"Gli Angeli della Rsa di Floridia". Il titolo è emblematico e 'Younipa', la racconta al mondo, facendo sapere che in questo lembo della Sicilia, c'è gente che sacrifica la propria vita per stare accanto a chi soffre, alle persone più fragili.
E’ la storia dei pazienti psichici della Rsa Don Orione di Floridia, sulla strada Provinciale 14 per Canicattini Bagni e della responsabile e degli operatori che hanno reso la quarantena di questi pazienti più sopportabile e piena di affetto, rimanendo loro stessi in struttura, senza mai lasciarla, neanche di notte.
E' il 6 novembre, quando arriva la notizia nella RSA di Floridia della positività della maggior parte dei pazienti e degli operatori, 19 pazienti su 31 e sei operatori sanitari, risultano positivi al coronavirus e con loro anche gli operatori e la responsabile, Carmen Raciti. A quel punto la responsabile della Residenza sanitaria assistita prende la coraggiosa decisione. Non abbandona la struttura per tornare a casa. Vuole rimanere con i suoi pazienti, per sostenerli e stargli accanto e vivere insieme a loro i giorni duri che si apprestavano ad arrivare.
A segnalare questo gesto d'amore, è la signora Giuseppina, curatore legale di Concetta, una delle pazienti della struttura.
Giuseppina parla di Carmen Raciti come di un angelo. Ci racconta che la sua Concetta, ospite della struttura, ha potuto sentirla tutti i giorni, più volte al giorno, grazie alle videochiamate di Carmen.
Racconta della cura e dell’amore con cui Carmen (nella foto insieme a Concetta), la cuoca della struttura e altri tre operatori, hanno accudito i loro pazienti.
Così Carmen, insieme alla sua squadra, ha anche diviso la struttura in due parti per tenere lontani i pazienti negativi da quelli contagiati. Anche la cuoca, rimasta insieme ad altri tre operatori nella struttura, ogni giorno faceva doppio lavoro, per fare in modo che ognuno avesse il suo pasto e che quello dei pazienti negativi non fosse contaminato.
E sono riusciti nel loro intento Carmen e la sua squadra. I pazienti negativi non si sono contagiati e adesso anche alcuni di loro che erano positivi si sono negativizzati. Tra questi anche Carmen. La signora Giuseppina ci racconta di come si sia sentita confortata e fortunata a sapere che accanto alla sua Concetta c’era Carmen, che la sosteneva ogni giorno e non le faceva perdere il sorriso, anche nei momenti di scoraggiamento. E così faceva Carmen anche con tutti gli altri pazienti.
"Ho cercato solo di far bene il mio lavoro", racconta la responsabile della Rsa, che ha soltanto 32 anni. Ma come è stata la convivenza con il covid?
“ E’ stata un’esperienza tosta. Ma qui è una sfida ogni giorno. Sono stata 11 giorni a lavorare notte e giorno. Sono cresciuta tanto dopo questa esperienza. Sia a livello umano che professionale. Ho sentito come se questa sfida mi fosse stata affidata dal Signore. “
Come hai deciso di lasciare tuo marito e rimanere chiusa nella RSA per tutto questo tempo? Cosa ti ha spinta?
“Questo è un lavoro che è un continuo donarsi agli altri. Dovevo rimanere con i miei pazienti, donarmi a loro, lo sentivo dal profondo. Siamo riusciti a vivere questa esperienza con il sorriso, nonostante fosse dura, soprattutto in alcuni momenti”.
Carmen ha lasciato suo marito a casa, per occuparsi dei suoi pazienti. Adesso Carmen è negativa. Ma continua a fare il suo lavoro come prima. Confessa che è stata a casa solo per dormire un po’ e riprendere le forze. E poi ha continuato: “I parenti hanno affidato la vita dei propri cari nelle mie mani. E io non potevo deluderli. Ho sentito forte il peso e la gioia di questa responsabilità. E oggi posso dire che stiamo uscendo dall’emergenza, e senza aver avuto pazienti ospedalizzati. Mi alzavo ogni giorno dal letto con lo scopo di prendermi cura dei miei pazienti. Non è stato facile ma ce l’ho fatta.”