Ricordato Rino Nicolosi, il Presidente che rappresentò la speranza di una Sicilia migliore
Il suo impegno in politica, ma anche il travaglio personale con l'esperienza del carcere. Nel 22esimo anniversario della sua morte Nessuno tocchi Caino e Radio Radicale hanno ricordato l'ex presidente della Regione siciliana, Rino Nicolosi. Un ritratto affidato al figlio Andrea, al giornalista Antonio Calabrò e ad Antonio Coniglio, ricercatore ed ex assessore comunale di Acireale (Catania). "In questo nostro 'Viaggio della speranza' che continua in Sicilia non manca giorno che non lo 'incontriamo' nel ricordo vivido e ammirato delle persone che lo hanno conosciuto, avversato, amato", ha detto Sergio D'Elia, presidente di Nessuno tocchi Caino, sottolineando la "tensione intellettuale e militante" che ha animato Nicolosi come Marco Pannella, accomunati "su fronti diversi" da "una visione del nuovo possibile. Nicolosi è stato un visionario ma creatore di realtà". Nel 2008 a dieci anni dalla morte del padre, Andrea Nicolosi ha chiesto all'allora presidente dell'Assemblea regionale siciliana di raccogliere i suoi scritti e i suoi discorsi per "tramandare questo patrimonio di idee e di impegno civile. I valori per cui ha speso la vita, perché la sua è stata una politica di ideali, sono stati quelli della vita, della libertà, dell'uguaglianza sostanziale".
"Rino ha rappresentato la speranza di una Sicilia migliore, diversa rispetto agli stereotipi che la vogliono terra di mafia - ha aggiunto Calabrò -. Insieme a una generazione di politici, giornalisti, imprenditori ha rappresentato la possibilità di una svolta, fondata come diceva Piersanti Mattarella sulle 'carte in regola', un'idea di cambiamento dentro un orizzonte di opportunità". Un orizzonte che guardava anche al Mediterraneo e all'Europa con l'immagine di una "Sicilia produttiva, non rancorosa". "Il suo è stato un pensiero meridionalista non straccione, la visione di una Sicilia capace di segnare il proprio percorso dentro l'Europa, essendo non periferia povera, ma straordinaria porta dentro il Mediterraneo". "La sua era l'idea meridionalista di chi vuole superare il sistema duale a cui noi siamo stati condannati e che vuole il Nord terra di produzione e il Sud terra di consumo. Nicolosi ha voluto rompere questo schema", ha sottolineato Coniglio.
"L'immagine di mio padre è stata sfregiata dalla vicenda giudiziaria", ha aggiunto il figlio Andrea, spiegando di non essere andato a trovarlo in carcere. "Ci aveva chiesto di non farlo - ha ricordato -. Quello è stato un periodo di grande sofferenza, ma anche di fede e unione familiare. Mio padre lo ha vissuto con grande rassegnazione e coraggio e ha cercato di alleggerire la nostra condizione con l'ironia. Una volta incontrando gli avvocati in carcere disse loro 'Spero abbiate un motivo valido per interrompere il film che stavo guardando'. E' stata un'esperienza forte e travagliata, ma importante nel suo percorso umano".