Ragusa, vertenza Banca Agricola: appello dei piccoli risparmiatori al ministro Gualtieri
Lettera al ministro dell'Economia e Finanza, Roberto Gualtieri, del comitato dei piccoli azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa, impegnato da tempo a risolvere l’intricata vicenda bancaria per la rimozione di tutti gli ostacoli normativi e di vigilanza che non consentono alla BAPR, banca solida e ben patrimonializzata, di riacquistare le azioni in titolarità dei soci, da loro acquistate nel tempo, e restituire, pertanto, i risparmi investiti da coloro che ne fanno richiesta.
I punti centrali sui quali le Istituzioni devono dare delle risposte concrete, per sedare le proteste dei piccoli azionisti, sono i seguenti:
1) Le autorizzazioni di somme chieste dalla BapR alla Banca d’Italia non possono essere considerate alla stregua di un buy back – che risulta al momento “vietato” dalle Autorità di vigilanza a livello europeo, per le note problematiche legate alla crisi economica. Il tema delle autorizzazioni al riacquisto di azioni proprie e delle limitazioni di matrice comunitaria e nazionale, sappiamo avere il tenore di raccomandazione e comunque carattere derogabile in presenza di determinati requisiti.
2) Si rende necessario trovare una soluzione, concordata e condivisa con l'istituto, per far sì che i diritti ad oggi attribuiti agli eredi dei soci non si pongano come un oggettivo detrimento delle altre esigenze, continuando a creare una oggettiva (e in taluni casi poco “democratica”) disparità di trattamento. Si fa anche riferimento, rimanendo in argomento, alla esigenza di incrementare le disponibilità del fondo di solidarietà, circostanza che consentirebbe, conseguentemente, di allargare i limiti (su criteri di invalidità e di Isee) previsti per l’accesso al fondo di solidarietà, specialmente in questo momento di particolare disagio sanitario aggravato dal disagio economico.
3) Appare poi necessario ed urgente, risolvere i problemi del mercato secondario Hi-MTF, le cui norme, al momento, non favoriscono la liquidabilità delle azioni, creando notevoli problemi ai soci che pongono le loro azioni in vendita. Il mercato ha avuto un solo risultato: la perdita di più del 40% del valore delle azioni in poco più di un anno. Problematiche tutte note alle Autorità di Vigilanza. Il mercato non decolla per mancata fiducia tra clienti e banche per le note questioni bancarie, in cui il Governo ha introdotto un ristoro per i truffati.
"La conseguenza spiacevole di quanto lamentato - conclude la lettera al ministro - è la protesta continua dei risparmiatori con conseguenti danni irreparabili per lo stesso istituto bancario. Eppure con circa 35 milioni, la Banca Agricola Popolare di Ragusa potrebbe, attraverso una deroga una tantum, con le necessarie autorizzazioni, risolvere il contenzioso autonomamente e senza aiuti di Stato, considerato anche il periodo storico assai critico".