Sicilia, Giustizia al tempo del Covid: la lezione di buon senso di Basilicata e Campania
Perchè in Basilicata e in Campania è possibile e in Sicilia no? Perchè l’emergenza dettata dalla pandemia viene affrontata in maniera responsabile a Potenza e a Salerno, mentre nel Ragusano tutte le domande di buon senso si infrangono su un vero e proprio muro di gomma che, spesso, rischia di trasformarsi in pericoloso consociativismo? Ancora più pericoloso quando si parla di amministrazione della Giustizia.
E il buon senso lo ha dimostrato certamente il presidente del Tribunale di Lagonegro, Luigi Pentangelo, che, il 1° dicembre scorso, ha chiesto al sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, di deliberare in favore della riapertura del Tribunale di Sala Consilina, soppresso con la riforma della geografia giudiziaria. Motivo della richiesta, la criticità della situazione sanitaria e la necessità di avere a disposizione ambienti adeguati alle norme anti Covid. “Gli spazi logistici del Tribunale di Lagonegro – scrive il presidente Pentangelo nella sua richiesta – sono, infatti, insufficienti”.
Un esempio di collaborazione fra Istituzioni, a tutto vantaggio della tutela della salute e delle esigenze dei cittadini.
La stessa cosa non è avvenuta nella ex Provincia di Ragusa dove l’accorpamento del Tribunale di Modica a quello ragusano, oltre a provocare disagi agli operatori della Giustizia e ai cittadini, non garantisce quelle misure di sicurezza che sarebbero necessarie in questo momento.
Tutto ciò viene evidenziato in un documento del Comitato Via Loreto di Modica Alta, a firma di Salvatore Rando, nel quale si mettono a fuoco vari problemi riguardanti proprio l’amministrazione della Giustizia da parte del Tribunale di Ragusa: rallentamenti nelle procedure giudiziarie, mancate udienze e rinvii sine die, cause in decisione rimandate, mancanza di spazi. A questo si aggiungono le condizioni in cui sono costretti a lavorare gli avvocati durante le udienze. Per non parlare delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro la cui “allegra applicazione” è stata denunciata più volte anche dalle organizzazioni sindacali.
Viste queste criticità nell’amministrazione della Giustizia nel territorio ibleo, sarebbe troppo chiedere un atto di buon senso al presidente del Tribunale di Ragusa, Biagio Insacco, magari d’intesa con il sindaco Peppe Cassì? Sarebbe troppo chiedere l’utilizzazione del moderno Palazzo di Giustizia di Modica - dal quale, nel frattempo, hanno portato via le bandiere dell’Italia e dell’Europa – per affermare i diritti dei cittadini, garantire la sicurezza dei lavoratori, tutelare la salute di tutti?
Sarebbe troppo chiedere la firma della convenzione tra Regione Sicilia e Ministero della Giustizia per riportare in vita i tre tribunali soppressi in Sicilia (Modica, Nicosia e Mistretta) con gli oneri a carico della Regione, come è già scritto in un capitolo del bilancio regionale?
Tante domande che rimandano, malinconicamente, a quella iniziale: perchè in Basilicata e in Campania le Istituzioni collaborano per risolvere i problemi facendosi guidare dal buon senso e in Sicilia, invece, gli sport preferiti sono silenzio, consociativismo e arte del rinvio?