Modica, la messa in ricordo di Antonio Aurnia: un anno di dubbi e sospetti
Nella Basilica Santuario Madonna delle Grazie di Modica c’erano tante persone, questa mattina, per partecipare alla santa messa celebrata in ricordo di Antonio Aurnia. Un anno fa, all’alba del 16 dicembre del 2019, l’imprenditore modicano decise di porre fine ai suoi giorni lanciandosi dal ponte Costanzo. Un fatto che sconvolse la coscienza di un’intera città che aveva sempre apprezzato le doti umane di quel “giovane” pieno di inventiva e di iniziative, fautore del Polo commerciale di Modica. Un “ragazzo” che era riuscito a dare tante gioie ai tifosi della squadra di calcio riportata alla ribalta del professionismo con l’entusiasmo tipico di chi è felice quando può fare qualcosa per la sua città. Sui motivi che portarono al gesto di Antonio Aurnia si sono fatte varie ipotesi. Una delle più accreditate – esposta anche dal vescovo della diocesi di Noto, Staglianò, durante il funerale – quella che l’ex presidente del Modica fosse finito “nei famelici ingranaggi delle aste giudiziarie che distruggono anni di lavoro, di sacrifici e di passioni. Una morte indotta da un sistema economico mostruoso complice di una società dell'ipermercato condizionata dalla corruzione mafiosa”.
Una ipotesi che attende conferme dagli investigatori e dalla magistratura che, l’anno scorso, acquisirono una lettera-testamento lasciata dall’imprenditore.
La santa messa celebrata questa mattina da don Stefano Modica ha visto la presenza dei familiari, di tantissimi amici, dei negozianti del Polo commerciale. Moltissime persone, tante quante ne poteva contenere il santuario nel rispetto delle norme anti Covid. Don Stefano, nell’omelia, non ha fatto cenno alle parole del vescovo di un anno fa che hanno alimentato dubbi e drammatici sospetti. Il parroco della Madonna delle Grazie ha sottolineato, invece, l’eredità di fatti e comportamenti positivi lasciata da Antonio Aurnia alla sua famiglia, agli amici, alla città intera.