Vaccinazioni a rilento in Italia, 15% delle dosi disponibili: incertezze sulla riapertura delle scuole
Vaccinazioni a rilento in Italia. Somministrata 72mila dosi, il 15% di quelle disponibili. Ma il commissario Arcuri rivendica: 'Siamo i secondi in Ue, davanti soltanto la Germania'. Mancano però medici e siringhe. Per sopperire alla carenza, si fa ricorso a sanitari in pensione o volontari e alle scorte degli ospedali. Tarda ancora, intanto, l'ok dell'Ema ad AstraZeneca, che intende produrre però 2 milioni di dosi alla settimana per la Gran Bretagna, che ha già dato l'ok. L'Ue sottolinea che la carenza dipende dalla produzione, non dagli ordini. Per il commissario Kyriakides, la situazione migliorerà e, dopo quello di BioNtech, si attendono altri vaccini.
Intanto vola al 17,6% il tasso di positività. Poco meno di 12mila i nuovi casi, ma appena 67mila i tamponi nelle ultime 24 ore. In calo i morti, 364. Aumentano i dubbi sulle riaperture, a partire dalla scuola. 'Se ha dubbi, il governo ci convochi', dice il presidente delle Regioni Bonaccini. Si lavora al nuovo Dpcm che deve entrare in vigore dal 7. Slitta al 18, intanto, la riapertura delle piste di sci con l'ordinanza firmata da Speranza. 'Finalmente una data certa', dicono le Regioni alpine. Sale il pressing per riaprire le palestre, anche se 'con regole più rigide'.