Marsala, chat di Palamara: il Csm archivia per la presidente Camassa
Tre richieste di archiviazione per altrettanti magistrati finiti all'attenzione del Csm per le chat scambiate con Luca Palamara, l'ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati imputato a Perugia per corruzione e che è stato radiato dall'ordine giudiziario per aver cercato di condizionare la nomina del procuratore di Roma. A formularle la Prima Commissione del Csm che ha chiesto al plenum di Palazzo dei marescialli di chiudere senza conseguenze i fascicoli sul procuratore aggiunto di Roma Antonello Racanelli, sul procuratore capo di Terni Alberto Liguori e della presidente del tribunale di Marsala Alessandra Camassa. Obiettivo delle istruttorie svolte era verificare la sussistenza di situazioni di incompatibilità ambientale per l'eventuale avvio di una procedura di trasferimento d'ufficio. Il tutto dopo che la procura di Perugia nell'aprile dell'anno scorso aveva inviato al Csm le chat tra Palamara e i colleghi estrapolate dal suo telefono, sottoposto a sequestro. Ma, esaminate le conversazioni dei diversi tre casi (che in senso lato riguardavano nomine del Csm) e sentite le ragioni dei magistrati interessati, la Commissione ha ritenuto che non c'è stato un appannamento della immagine di imparzialità di Racanelli, Liguori e Camassa che possa pregiudicare lo svolgimento delle funzioni giudiziarie nelle sedi in cui le esercitano. A scrivere la parola fine dovrà essere comunque il plenum del Csm nella riunione di mercoledì prossimo