Vertenza Banca Agricola di Ragusa, il Comitato risparmiatori: notizie positive ma anche dubbi
La Banca agricola popolare di Ragusa ha annunciato due risultati per i quali il Comitato dei piccoli azionisti e risparmiatori della Bapr ha molto lavorato. I rappresentanti del Comitato pongono, tuttavia, alcuni “ragionevoli dubbi”. I risparmiatori si ritrovano ancora oggi con i propri capitali sostanzialmente “sequestrati” in un labirinto di normative, indirizzi, e in un meccanismo di mercato che non si sblocca, nonostante la vantata patrimonialità dell’istituto di credito siciliano, la sua solidità e i successi divulgati sulla stampa.
Il Comitato, in particolare, precisa: Fondo di solidarietà. Il regolamento è stato leggermente modificato in melius rispetto al passato. Purtroppo, non possiamo ritenerci del tutto soddisfatti, perché le patologie e il grado di invalidità richiesti unitamente all’Isee e ai requisiti di reddito sono sempre tali da escludere molti azionisti bisognosi di disporre della propria liquidità. Azionisti che comunque soffrono sia per le loro condizioni cliniche che finanziarie, a causa del mancato ristoro dei soldi investiti. Sarebbe stato molto più utile prevedere - ad esempio – un’alternativa tra i due requisiti, ossia solo l’Isee o solo l’invalidità.
Mercato Hi-mtf. Sempre grazie alle note stampa -afferma la nota del Comitato - abbiamo appreso del nuovo contratto siglato con Equita Sim per il riacquisto delle azioni nel mercato Hi-mtf. Mercato in cui, lo ricordiamo, le azioni hanno subito già due cali di prezzo, per i quali si è perso oltre il 30% del valore iniziale. L’intervento del liquidity provider - ci auguriamo - sarà essenziale per mantenere il prezzo attuale, vista la scarsità di scambi tra privati, almeno attraverso il mercato order driven. Ma non è sufficiente per dare risposte alla quantità di azionisti che tentano di vendere oramai dal 2016, molti dei quali hanno di fatto rinunciato a caricare gli ordini di vendita sulla piattaforma online perché di età avanzata e non in grado di utilizzare il computer. Questi 6 milioni annunciati, in quanti mesi saranno impiegati?
Dividendi: da settimane oramai la Bce ha allentato la stretta alla distribuzione dei dividendi. Per le banche più solide, quale si pregia di essere Bapr in virtù del rating attribuitole dalla stessa Bce, il divieto di distribuire i dividendi a causa del Covid non è più valido. La Banca, tuttavia, sul tema rimane ancora “conservativa”. Anche su questa questione, specialmente in un momento di gravi difficoltà economiche e sanitarie, la Bapr ha il dovere nei confronti degli azionisti spiegare come intende agire. E dare delle risposte.
Controversie legali: Per tutti quegli azionisti e risparmiatori che hanno adito le vie giudiziali contro la banca, avevamo chiesto un dialogo maggiore con i loro legali. E ci aspettavamo una risposta alle controversie Acf negative per la banca. Tranne sporadiche notizie di incontri e trattative, di cui non conosciamo i contorni, non abbiamo riscontri. Sarebbe utile capire i criteri con cui la banca chiude le controversie. Vorremo anche sapere da dove l’istituto attinge i soldi per le trattative e a quanto ammonta la riserva per le transazioni. Domande che si fanno anche le Associazioni dei consumatori.
Apprendiamo, intanto, che sono stati ceduti altri 71 Milioni di crediti deteriorati. Ci chiediamo come mai questa ulteriore cessione di crediti deteriorati? Eppure la Banca aveva rassicurato gli azionisti, in occasione delle precedenti e corpose cessioni di crediti deteriorati, di essere finalmente in linea con i principi contabili internazionali IFRS9. E invece assistiamo a un danno continuo per il patrimonio. Patrimonio che gli azionisti hanno contribuito a formare con i loro risparmi. I loro soldi, che non vedono oramai da anni.
Rimaniamo comunque ragionevolmente dubbiosi e preoccupati, conclude la nota a firma di Salvatore Barrano, Mirco Di Dato, Florinda Giangravé, Attilio Gregna e Salvatore Rando. Preoccupati per per il futuro e per la reale possibilità per le famiglie in attesa, di uscire dal labirinto delle azioni vendute come “liquide” e liquidabili in tre giorni e oggi sostanzialmente “sotto sequestro”. Nonostante si continui a pagare le tasse, gli oneri bancari per questo “tesoretto” di cui non beneficiamo. E che, sentite bene, contribuisce ad alzare il valore dell’Isee, inficiando l’accesso al Fondo di solidarietà. Appare di solare evidenza come l’Istituto bancario, ad arte, da un lato prosegue il percorso collaborativo con il comitato, raccogliendo in parte le proposte formulate dallo stesso, dall’altro non rispetta la preventiva comunicazione e ratifica delle revisioni, che rappresenta
la matrice democratica di ogni negoziato.
Come rappresentanti del Comitato, infine, sottolineiamo che ci siamo spesi molto per trovare soluzioni, nonostante le difficoltà e le restrizioni del momento. , Abbiamo chiesto più volte una deroga alle autorità competenti, specialmente per quelle banche sane, nel nostro caso sarebbero necessari 35 milioni per chiudere questa crisi voluta con cambio delle regole a danno dei risparmiatori che ciecamente si sono fidati dalla “banca amica”. Abbiamo creduto nelle interlocuzioni, per trovare soluzioni, senza l’aiuto dello Stato, al contrario del decreto salva truffati. Abbiamo spesso riscontrato disponibilità a parole da parte dei vertici della BapR, ma puntualmente le parole si sono trasformate in diniego o veti. Nel frattempo sono trascorsi 7 mesi dall’ultimo bilancio approvato. con procedure del tutto inedite a causa del Covid-19. In questa sede “virtuale” sono state approvate modifiche statutarie inopportune e senza rispetto per gli azionisti assenti in assemblea. Il tavolo tecnico istituito per nostra richiesta è sostanzialmente inattivo, per mancanza di risposte alle richieste di chiarimenti sopra riportate. Si auspica, per la stessa sopravvivenza del tavolo tecnico locale, una convocazione urgente presso la Bapr. Auspichiamo nel contempo di riavviare il tavolo al Mef sospeso a causa del Covid 19.