Palermo, morta per prova estrema su Tik Tok: concluso espianto organi
La procura di Palermo ha disposto l'autopsia sul corpo di Antonella Sicomero, 10 anni ,morta soffocata da una cintura stretta attorno al collo, probabilmente mentre partecipava a una assurda "sfida" molto in voga sul social Tik-Tok. L'esame della piccola, portata dai familiari in ospedale in una corsa vana - le sue condizioni erano gravissime - si svolgerà domani all'istituto di Medicina Legale del Policlinico. L'accertamento sarà eseguito domani per consentire l'espianto degli organi che i genitori hanno deciso di donare. Per fare luce su quanto successo nell'abitazione della bimba, trovata in bagno dal padre con la cintura dell'accappatoio al collo attaccata a un termosifone, sarà importante l'analisi del suo cellulare. La bambina aveva diversi profili su FB e tick-tok e nel telefonino potrebbe essere stato registrato il video degli ultimi momenti della sua vita che sarebbe poi dovuto finire sul social cinese come prova della partecipazione alla sfida. La assurda gara, che si chiama black-out challenge, impazza tra i ragazzi che si sfidano a chi resiste di più stringendosi attorno alla gola una cintura. La polizia dovrà stabilire se qualcuno ha contattato la bimba per coinvolgerla nel folle gioco. Intanto si indaga a carico di ignoti per istigazione al suicidio. Oltre alla Procura sul caso sta facendo accertamenti la Procura dei minori. Oggi uno striscione è stato appeso al balcone dell'istituto comprensivo statale Perez Calcutta in via Maqueda a Palermo frequentato dalla bambina. "Ciao, per anni ti abbiamo tenuto per mano, ora ti terremo nel cuore" c'è scritto.
"Ho incontrato questa mattina i compagni di classe della piccola Antonella. Ho ribadito loro il pericolo e le insidie che nascondono nei social. Ho affrontato il tema della morte che non è percepito dai ragazzi. Li ho trovati turbati e molto tristi per quanto successo. Il nostro compito è quello di stare loro vicini in questo momento difficile". E' quanto afferma la dirigente scolastico Laura Pollichino della scuola Perez Madre Teresa di Calcutta frequentata dalla bimba morta per soffocamento dopo una sfida sui social network. La dirigente ha espresso alla famiglia il profondo cordoglio quanto successo. "Questa mattina mi ha chiamato la ministra Lucia Azzolina. Ho ribadito alla rappresentante del governo, l'estrema rabbia per quanto successo. Non riusciamo tutti noi a comprendere come sia possibile che queste sfide non vengano bloccate sui social. Quanto successo è davvero incomprensibile - aggiunge la dirigente - Le maestre mi hanno riferito che la mamma seguiva la figlia in maniera attenta e premurosa. Purtroppo la cronaca dimostra che questi episodi non sono isolati e che se non si pone un freno possono ripetersi".
I GENITORI STRAZIATI: LEI AVREBBE VOLUTO COSI'
"Abbiamo scelto di dire si alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto 'si, fatelo'. Era una bambina generosa. E visto che non potevamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altri bambini". Così i genitori della bambina di 10 anni deceduta a Palermo per una sfida su Tik Tok. Il loro consenso alla donazione degli organi della figlia salverà quattro bambini in altre regioni d'Italia. Il prelievo degli organi, iniziato all'ospedale dei Bambini questa mattina, è terminato da pochi minuti. Saranno trapiantati il fegato, che è stato splittato (diviso a metà e destinato a due bambini), i reni e il pancreas che sarà trapiantato in combinato con una parte di fegato. Il cuore e i polmoni non sono stati ritenuti idonei, mentre per le cornee i genitori avevano espresso opposizione. "In questo momento di grande dolore - commenta il Coordinatore del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia - esprimo ai familiari il nostro cordoglio e la nostra vicinanza. A distanza di pochi giorni dal sì alla donazione espresso da una mamma nello straziante dolore della perdita della figlia, oggi abbiamo avuto un altro esempio della grande generosità e solidarietà di due splendidi genitori che hanno permesso di salvare altri quattro bambini". "Siamo molto provati - afferma Tania Lazzaro, direttore della rianimazione pediatrica dell'Ospedale dei Bambini - perché in pochi giorni abbiamo vissuto due tragedie. Per entrambi i casi mi sento di dire che queste coppie di genitori, dopo il loro gesto eroico, hanno rivisto le loro figlie adagiate non in un letto di morte ma in un letto di vita. Questo lo snodo comune legato al dono. Siamo tutti provati. Ma questa "luce" io l'ho vista".