Presunto omicida dei badanti tentò di avvelenare benzinaio di Floridia
Il benzinaio di Floridia, Paolo Poddine, rischiò di morire avvelenato per mano di Giampiero Riccioli, 50 anni, ristoratore attualmente in carcere accusato del duplice omicidio di 7 anni fa, nei confronti dei due badanti campani, Luigi Cerreto e Alessandro Sabatino, i cui resti sono stati ritrovati due settimane fa nella villa di Tivoli di Riccioli. Un fatto di cui a Floridia non si era mai parlato, ma che è venuto alla luce a distanza di quattro anni, grazie alla puntata di ieri sera di 'Chi l'ha visto?' E' stato lo stesso gestore del rifornimento alle porte di Floridia a raccontare la vicenda davanti le telecamere di Rai 3. " Riccioli si presentò al distributore verso le 4,15 del mattino per mettere benzina nell'auto e per riempire i bidoni. Mentre erogavo il carburante, mi offrì un caffè. Mi cominciai a sentire male e quando arrivò mia moglie alla stazione di servizio, così come faceva ogni mattina per portarmi la colazione, mi trovò accasciato su una sedia all'interno del chiosco del rifornimento. Stavo malissimo, mi girava la testa. Le dico dov'è il signore che ha fatto benzina, ma Riccioli aveva tagliato la corda senza pagare il carburante. Stavo sempre peggio, così mia moglie decise di portarmi al Pronto soccorso dell'ospedale di Siracusa, dove i medici riuscirono a salvarmi. Non ho mai saputo che tipo di sostanza avesse messo nel caffè. So soltanto che mi sono svegliato in ospedale dopo 42 ore.". Erano i primi giorni di febbraio del 2017. Secondo l'inchiesta portata avanti con caparbietà da 'Chi l'ha visto', Riccioli avrebbe portato a termine una serie di truffe in provincia di Siracusa. Nell'ottobre dello stesso anno la Procura, chiede l'archiviazione, ma il Gip dice no e ordina un supplemento di indagini. Passa altro tempo, non c'è traccia dei due badanti ed i magistrati replicano per chiudere il caso. La Procura generale di Catania avoca l'inchiesta fino alla scoperta dei resti umani di Cerreto e Sabatino. I due corpi sono stati trovati nella stessa Villa di via San Pio di Pietralcina a Tivoli, già messa sotto sopra dai poliziotti nel 2017. Forse qualcuno sapeva del duplice omicidio e ha così deciso di collaborare con gli inquirenti.
L.M.