Manifestazione a Torino contro il lockdown: scattano misure cautelari
Dalle prime ore dell'alba e' in corso a Torino un'operazione della Squadra mobile relativa ai fatti avvenuti il 26 ottobre scorso, quando in centro citta' si svolse una grande manifestazione contro le restrizioni decise dal governo per contenere la pandemia da Covid-19. In quell'occasione furono devastate e saccheggiate delle vetrine in via Roma. La polizia ha dato esecuzione a diverse misure cautelari nei confronti anche di minorenni, molti dei quali immigrati di seconda generazione, con precedenti di polizia per varie tipologie di reato e residenti principalmente in zone periferiche della città. L'attività di polizia ha coinvolto circa duecento agenti ed e' coordinata dalla Procura di Torino.
Sono una quarantina le persone destinatarie di misure cautelari notificate questa mattina dalla polizia per la guerriglia dello scorso 26 ottobre a Torino. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, delle devastazioni avvenute in occasione di una manifestazione contro le misure del governo per il contenimento del Coronavirus e dei saccheggi nei negozi di lusso del centro. Tra i destinatari figurano anche molti minorenni.
Gruppi di ragazzi e ragazzini delle periferie e con il passaparola via social si diedero appuntamento in centro a Torino "per fare casino" in occasione di una manifestazione di protesta di commercianti contro le misure anti covid prese dal governo. Parla di questo l'indagine di polizia chiamata "Criminalpage" sfociata oggi in 13 ordinanze di custodia cautelare per altrettanti minorenni e 24 provvedimenti di fermo per i maggiorenni. Il più giovane degli arrestati ha 15 anni; sono quasi tutti di origini magrebine, poi ci sono due romeni e quattro italiani. La magistratura procede per il reato di devastazione e saccheggio in relazione all'assalto ad ad almeno 38 negozi, tra cui Louis Vuitton, Astrua e Gucci, che da solo ebbe danni per 200 mila euro. Alla manifestazione in piazza Castello, che fu piuttosto animata ma non destò particolari problemi di ordine pubblico aderirono, oltre i commercianti anche Ultrà e centri sociali di area antagonista. Furono le "bande auto organizzate" dei ragazzi a depredare i negozi delle vie limitrofe dopo averne sfasciato le vetrine. "Un episodio che colpì duramente la nostra città" ha commentato oggi il procuratore aggiunto Patrizia Caputo. I presunti autori sono stati identificati dopo un'indagine svolta da squadra mobile, polizia postale e polizia scientifica.