Allarme della Fabi di Palermo: erogazione e usura alle stelle in tempi di pandemia
"La crisi pandemica ha aggravato in tutto il Paese, ma soprattutto nelle aree meno sviluppate e floride, la gia' precaria situazione economica strettamente legata alla concessione del credito e al ruolo delle banche che da sempre, sostengono o dovrebbero sostenere, l'economia". A lanciare l'allarme è la FABI di Palermo. "Non sfugge a nessuno - afferma Gabriele Urzi' Segretario Provinciale e Responsabile Salute e Sicurezza della FABI di Palermo - che la grave situazione creatasi a seguito del perdurare della pandemia rischia, insieme alle ristrettezze sempre maggiori nella concessione del credito a privati e imprese, di favorire fenomeni criminali molto piu' accentuati al Sud e in Sicilia che nel resto del Paese". "In un disastro del genere la criminalita' organizzata 'compra' facilmente, approfittando del fatto che le aziende dell'accoglienza e del turismo, ma anche del campo della ristorazione e del commercio, sono in ginocchio - continua Urzi'. Le mafie per estendere le loro reti, sono pronte a sfruttare le difficolta' economiche e finanziarie per acquisire la proprieta' e il controllo di aziende ed esercizi commerciali in difficoltà".
Uno dei fenomeni che sta crescendo in maniera esponenziale e' quello dell'usura che a Palermo tocca picchi preoccupanti: nel distretto giudiziario di Palermo, come e' emerso durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, si e' registrato un aumento dei reati correlati all'usura del + 57,55%. E qui entra in gioco anche il ruolo delle Banche: "non dare liquidita' alle aziende significa consegnare interi settori alla criminalita' - denuncia Urzi' - perche' con tutti i paletti fissati dalle normative interne ed europee che si sommano ad una certa eccessiva prudenza ad erogare credito nelle zone meno floride economicamente come la Sicilia, oltre il 50% delle imprese lamenta difficolta' nel richiedere i finanziamenti. Se ci aggiungiamo la desertificazione degli sportelli e la scomparsa delle banche da molti comuni, c'e' un grossissimo rischio che molti vadano su canali non formali."