Assolda sicario su darkweb per sfregiare ex: arrestato a Milano
Con diecimila euro voleva rovinare la vita della sua ex fidanzata grazie ad un killer assoldato sul dark web. Rompergli la schiena, costringerla sulla sedia a rotelle, ma anche farla colpire con dell'acido sul volto, ma "senza prendere gli occhi". E' il folle piano organizzato da un manager lombardo di 38 anni arrestato oggi su richiesta della Procura di Roma in una indagine svolta da Polizia Postale e Squadra Mobile. Stalking e tentate lesioni gravi, i reati contestati dalla pm Daniela Cento. "Nutrivo una profonda rabbia nei confronti della mia ex fidanzata - ha raccontato l'indagato agli inquirenti - motivo per il quale avevo pensato di lasciare un segno indelebile sul suo corpo così come lei aveva lasciato un segno indelebile nella mia persona". Una giustificazione che, a detta del gip della Capitale, denota una "spiccata pericolosità sociale ed una particolare inclinazione a delinquere". Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l'arrestato aveva pattuito quattro pagamenti in Bit Coin per un valore complessivo di circa 10 mila euro per "cagionare alla sua ex lesioni gravissime". Una azione criminale organizzata in ogni minimo dettaglio dopo che quella vicenda sentimentale, iniziata nel 2018, era arrivata alla fine nel luglio del 2020. Il manager in una prima fase ha cominciato a bersagliarla con messaggi e mail per incontrarla. Le mentiva, le diceva che erano incontri di lavoro ma puntualmente tornava a parlare di quella relazione chiedendole di tornare con lei. Le inviava fiori ma erano solo azioni "diversive". Quello cui puntava, in realtà, era rovinarle la vita e, per farlo, si era messo a cercare sul web, nei meandri più "neri" della rete, una persona disponibile a colpirla, a distruggerle l'esistenza. "Deve sembrare una rapina - si assicurava con il suo interlocutore digitale, al momento ancora da identificare -, dovete rubarle la borsa ma poi la colpite". L'uomo si era rivolto al sito "Internet Assassins" comunicando con un ignoto interlocutore al quale aveva commissionato la ricerca di un killer "fornendo per la materiale esecuzione i dati personali della donna come la residenza e il profilo Facebook". "Domani caricherò Bit Coin sul portafogli - scriveva l'uomo all'interlocutore contattato nel dark web -. Voglio che resti paralizzata dalla schiena in giù e che vada sulla sedia a rotelle e le dovete tirare l'acido in faccia senza prendere gli occhi". Al termine delle perquisizioni svolte il 27 febbraio scorso nella sua abitazione, in Lombardia, l'indagato, scrive il gip Daniela Caramica D'Auria, ha chiesto "di potere revocare le punizioni commissionate sul dark web al fine di salvaguardare l'integrità psicofisica della persona offesa". Nel corso dell'interrogatorio ha ammesso "di aver posto in essere delle condotte insistenti, pressanti e ossessive nei confronti della vittima e al contempo entrava nella pagina web inviando due messaggi, uno all'intermediario e uno ai killer assegnatogli, al fine di revocare l'incarico punitivo, messaggio al quale effettivamente l'intermediario rispondeva, intendendo revocato l'incarico con oggetto le lesioni gravissime". Nella sua abitazione sono stati trovati "37 fogli di carta - è scritto nell'ordinanza - riportanti pensieri manoscritti verso la ex, un libro dal titolo il 'Cervello delle donne', 'Capire la mente femminile attraverso la scienza'. Nella cronologia del web sono state trovate come chiavi di ricerca locuzioni del tipo 'adrenalina' e 'adrenalina suicida'".