Milano, furto in casa di Diletta Leotta: scarcerato uno della banda
E' stato scarcerato e sottoposto all'obbligo di firma alla polizia giudiziaria Christian Hudorovich, il 24enne fermato lo scorso giovedi' sera perche' ritenuto uno dei membri della banda che avrebbe svaligiato lo scorso 6 giugno l'abitazione di Diletta Leotta portando via gioielli, orologi, borse e contanti per un controvalore di 150mila euro. A deciderlo e' stato il gip di Bergamo competente territorialmente perche' il 24enne e' stato preso dagli investigatori della Squadra mobile nel Bergamasco. E' stata invece accolta da parte del gip di Busto Arsizio la richiesta della detenzione cautelare in carcere per Luka Rajkovaca, 26 anni, anche lui fermato giovedi' scorso tra Milano e Varese. Gli altri tre componenti del gruppo (Shkelzen Kastrati, 44 anni, Samuel Milenkovic, 25 anni, e Ramona Meisan, 28 anni) erano stati destinatari lunedi' 29 marzo di una misura cautelare in carcere, disposta dal gip di Milano Giulio Fanales su richiesta del pm Francesca Crupi. Il giudice del capoluogo lombardo aveva respinto la richiesta a Rajkovaca e Hudorovich in quanto nei loro confronti non sarebbe emerso "alcun elemento incontrovertibile" sul loro contribuito al furto consumato a casa della conduttrice televisiva.
- Stando alle indagini della seconda "Criminalita' straniera" della Mobile, diretta dal dirigente Marco Cali' e guidata dal funzionario Vittorio La Torre, il gruppo avrebbe 'ripulito' l'ex appartamento di Leotta in via Quadrio, zona Porta Nuova, mentre lei era fuori a cena con i famigliari la sera del 6 giugno. Due componenti della banda, Meisan e Hudorovich, avrebbero svolto in strada la funzione di "palo" rimanendo in contatto telefonico con Kastrati, Rajkovaca e Milenkovic che si sarebbero introdotti all'interno dell'abitazione, dopo aver forzato prima il portone di ingresso del palazzo con un cacciavite, una botola posizionata sul pianerottolo dell'ultimo piano che da' accesso al tetto per poi calarsi dal balcone dell'abitazione del volto noto di Dazn. Una volta dentro, i tre si sono impossessati di orologi di valore, borse, gioielli e denaro contante per un controvalore di circa 150mila euro.