Il ricorso del sindaco di Rosolini sfiduciato, si attende la sentenza breve del Tar
Si dovrà ancora attendere qualche giorno prima di conoscere l’esito del ricorso presentato dall’ex sindaco di Rosolini, Pippo Incatasciato avverso alla mozione di sfiducia dello scorso marzo. I giudici del Tar di Catania hanno, nell’udienza camerale di ieri, hanno optato per la sentenza breve. In merito alla decisione, l’avvocato Pinello Gennaro, che assiste i 10 consiglieri che hanno mandato a casa il primo cittadino, dice: “Il Tar ha audito il professor Tigano e l’avvocato Losi, difensori del ricorrente Incatasciato, che hanno insistito per l’accoglimento dell’istanza di sospensiva della delibera impugnata con conseguente reintegra del sindaco e del Consiglio comunale. Come legale degli sfiducianti, ho chiesto, invece, il rigetto della sospensiva e la decisione del ricorso nel merito ai sensi dell’art. 60 del CPA con sentenza breve, stante l’esistenza di specifici precedenti dello stesso Tar, confermati dal Cga, che depongono per l’infondatezza del ricorso di Incatasciato. Presente all’udienza anche l’Avvocatura dello Stato che difende la Regione Siciliana. Questa, ha depositato note di trattazione scritte con cui chiede il rigetto della sospensiva e del ricorso. Il Tar all’esito dell’udienza ha dato avviso alle parti che si riserva di decidere il ricorso con sentenza breve". "La questione giuridica – prosegue l’avvocato Gennaro - che il Tar è chiamato a risolvere riguarda, intanto il numero dei consiglieri necessario per l’approvazione della mozione di sfiducia, ed in particolare se occorre il voto favorevole di 10 (60%) come richiesto dalla legge Regionale o di 11 Consiglieri come dispone lo Statuto Comunale modificato nel 2019. Tale modifica statutaria, ricordiamolo, è stata altresì impugnata dai Consiglieri sfiducianti con ricorso incidentale. L’altra questione riguarda la congruità della motivazione addotta dagli sfiducianti nell’adozione della delibera che Incatasciato ritiene immotivata, mentre al contrario, i Consiglieri ritengono fondata stante l’assoluta ingovernabilità del Comune di fronte ad un sindaco privo di stabile maggioranza e su cui è venuto meno il vincolo di fiducia a seguito di reiterate inadempienze programmatiche contestate nella motivazione della deliberazione e di fronte ad un Comune dove si sono dimessi tutti i componenti della Giunta e persino il Presidente del Consiglio Comunale. A giorni quindi – conclude Gennaro - il Tar potrebbe emettere una sentenza breve che definisca nel merito il ricorso, accogliendolo o rigettandolo, o disponendo con una ordinanza la richiesta cautelare di reintegra o meno del sindaco sfiduciato e del Consiglio comunale”.
G.L.