Modica, l'ultimo saluto a Orazio: commozione e dolore a San Giorgio
Centinaia di giovani, i portatori di San Giorgio, gli amici più cari di contrada Zappulla. Si sono dati appuntamento nel duomo di San Giorgio per salutare un ventunenne strappato alla vita in maniera assurda: cadendo da uno di quei trattori che fin da piccolo aveva visto nella lussureggiante campagna modicana. Una passione coltivata fino alla fine. Una folla commossa, tra dolore e rabbia, ha saluto per l'ultima volta, Orazio Iabichino. I suoi amici lo hanno atteso sulla maestosa scalinata del duomo, mentre altri giovani erano a bordo di alcuni trattori che hanno accompagnato il carro funebre dall'abitazione dei genitori di Orazio, in contrada Zappulla, fino a San Giorgio. Ad attendere il feretro anche padre Gianni Roccasalva, parroco di Zappulla, che ha avuto parole di conforto per i familiari di Orazio. A celebrare la santa messa, oltre a padre Roccasalva, il parroco di San Giorgio, padre Giovanni Stracquadanio, e Padre Giuseppe Burrafato, della Diocesi di Ragusa. Una celebrazione interrotta spesso dai singhiozzi dei tanti parenti di Orazio, nelle prime file del duomo, con gli occhi fissi sulla bara circondata da un tappeto infinito di fiori. Quella bara con il corpo di un ragazzo che non ha potuto realizzare i suoi sogni ma che vivrà per sempre nel ricordo degli amici e nei cuori di tante persone che lo hanno amato e che, oggi, a San Giorgio, hanno pianto e pregato.