Tragedia funivia, una storia lunga sette anni
Ora la procura della Repubblica di Verbania avra' nuove - e non poche - domande da fare alle persone che popolano il 'piccolo mondo' che ruota intorno alla Funivia del Mottarone. E in particolare a quelle che ne fanno parte da piu' tempo. Perche' l'acquisizione dei filmati amatoriali, girati da un videomaker svizzero, che dimostrerebbero che gia' nel 2014 sull'impianto venivano utilizzati i cosiddetti 'forchettoni', apre una prospettiva visuale diversa sui tragici eventi del 23 maggio scorso. Finora si pensava che il campo dell'indagine fosse circoscritto in un mese, dalla fine di aprile a quella maledetta domenica. Ora invece, qualora dai filmati emergesse davvero quella che appare essere una novita' importante, diventerebbe indispensabile ricostruire il piu' possibile la storia degli ultimi sette anni della funivia del Mottarone. Ieri Olimpia Bossi, il capo della procura verbanese, non ha commentato questo nuovo elemento che ha fatto irruzione sulla scena: memore delle polemiche sulla spettacolarizzazione mediatica dell'inchiesta sul tragico schianto della funivia, si e' riservata di esaminare il documento con attenzione. Ma dagli ambienti investigativi, subito qualcuno ha riportato all'attenzione la singolare coincidenza delle date: il filmato del videoamatore svizzero e' del 2014, l'anno in cui la funivia fu chiusa per un radicale intervento di ristrutturazione durato fino all'agosto 2016. Sara' certamente questo uno degli aspetti piu' importanti del lavoro dei magistrati nei prossimi giorni. Intanto, dominano la scena soprattutto le questioni tecniche che ruotano intorno alle ragioni che hanno determinato la rottura della fune traente. Ieri investigatori e inquirenti hanno avuto un lungo incontro con Giorgio Chiandussi, l'ingegnere del Politecnico di Torino incaricato come consulente tecnico della procura. Sulla base degli elementi raccolti da Chiandussi, la procura dovra' formulare il quesito tecnico, cioe' la domanda che verra' posta alla base dei cosiddetti accertamenti irripetibili - quindi con avvisi di garanzia a tutti gli interessati che potranno nominare dei consulenti - sul relitto della cabina e sugli altri elementi disponibili. Il primo atto tra gli accertamenti irripetibili sara' la rimozione della cabina, un'operazione molto delicata per la cui programmazione sara' necessario un altro sopralluogo in vetta, che si terra' probabilmente il prossimo lunedi'. Intanto, il legale di Tadini, l'avvocato Marcello Perillo di Lecco, ha gia' nominato due consulenti, Riccardo Falco, fisico cinematico, e Andrea Gruttadauria, esperto di ingegneria dei metalli.