Modica, l'addio a Enzo Ruta: le testimonianze degli amici di palcoscenico
“La famiglia, la scuola e il teatro: i tre punti di riferimento della vita di Enzo Ruta”. Li ha tratteggiati nella sua omelia padre Angelo Giurdanella che, insieme a frate Antonello Abate, ha celebrato il funerale di Enzo Ruta, insegnante elementare in pensione, uomo di teatro e di cultura, morto venerdì scorso a Modica a causa di un male incurabile. La bara con le spoglie di Enzo Ruta è entrata nella chiesa di San Giovanni, a Modica Alta, seguita da familiari e amici: tanti di loro avevano condiviso con lui, da ragazzini, i giochi sul sagrato della monumentale chiesa o del Collegio dei Salesiani. E, qualche anno più tardi, anche i primi spettacoli teatrali sugli angusti palcoscenici dei saloni parrocchiali. C’erano tutti gli amici-attori di Enzo Ruta, ognuno affascinato dalla magica finzione del teatro e dal piacere di quell’applauso tributato, con compostezza, anche all’uscita del feretro.
A ricordare tanti momenti condivisi con Ruta sono stati, a conclusione del rito funebre, anche i suoi amici di palcoscenico, compagni di tante rappresentazioni, di tanti sacrifici con la sola “retribuzione” di un applauso, di un sorriso, di una emozione.
Sono stati Orazio Giannì, Saro Spadola, Giovanni Spadola e Carmela Calleo a ripercorrere, con sentiti e commoventi flash back, le esperienze del teatro amatoriale vissute con Enzo Ruta. Una carrellata di ricordi e di emozioni. E non poteva mancare anche la testimonianza di una collega dell’Istituto scolastico “Giacomo Albo”, Teresa Scivoletto, che ha posto l’accento sulla dedizione del “maestro Ruta” nei confronti degli alunni. E, infine, uno “spaccato” che arriva dalla famiglia, l’altro punto fermo della vita di Enzo Ruta: ha parlato Stefania, la giovane donna che, adesso, si dovrà occupare dell’assistenza a Grazia, la moglie del “Signor Ruta”, chiamato a recitare su un altro palcoscenico.