Migranti, nuova ondata di sbarchi, in 500 a Lampedusa e Msf ne salva altri 400
La nave Geo Barents di Medici senza Frontiere ne ha soccorsi oltre 400 davanti alle coste libiche; altri 500 circa sono approdati oggi a Lampedusa in 12 sbarchi consecutivi, al ritmo di uno all'ora, con la conseguenza di riempire nuovamente l'hotspot dell'isola. Con l'arrivo dell'estate e il miglioramento delle condizioni meteo riprendono le traversate di migranti dal Nord Africa verso le coste siciliane. Barconi con centinaia di profughi in fuga dall'inferno libico o barchini con al massimo una decina di persone partiti dalla Tunisia in cerca di un futuro migliore. Tra di loro molte donne ma sopratutto tantissimi bambini, la maggior parte dei quali senza genitori. A bordo della nave di Msf appena giunta nel Mediterraneo, che nel giro di tre giorni ha già compiuto sette interventi di soccorso, i minori sono 99, quasi tutti non accompagnati. Altri 40 sono partiti questa sera da Lampedusa sul traghetto di linea diretto a Porto Empedocle, da dove verranno trasferiti al Centro di accoglienza della vicina Siculiana. Proprio la presenza massiccia dei bambini, che i genitori affidano ad altri compagni di sventura nella speranza che almeno i loro figli riusciranno a sfuggire alle persecuzioni e alla miseria, costituisce l'aspetto più drammatico di questa emergenza infinita che ormai è diventata "ordinaria". Così davanti alle coste di Lampedusa le motovedette continuano senza sosta a soccorrere le imbarcazioni cariche di migranti che vengono trasferiti prima all'hotspot, nuovamente al collasso per mancanza di posti, e poi sulle navi quarantena che si danno il cambio in rada. Al largo delle coste libiche sta invece operando l'unica nave delle Ong rimasta nel Mediterraneo, dopo che nei giorni scorsi altre quattro (Sea Watch 3, Sea Watch 4, Open Arms e Sea Eye) sono state sottoposte a fermo amministrativo per contestazioni burocratiche. La Geo Barents, noleggiata da Msf in Norvegia, nel corso del primo intervento di soccorso avvenuto giovedì scorso è stata minacciata via radio dalle autorità libiche. La nave, che pur essendo attrezzata con personale medico e operatori umanitari non può rimanere a lungo in queste condizioni, è adesso in attesa che le venga assegnato un "porto sicuro". E le 400 persone a bordo, compreso un centinaio di bambini, attendono ancora di conoscere se e quando potranno sbarcare in Italia.