Turismo, il Pd critica la Regione: "Il governo fa solo propaganda"
"E oggi, mentre a Taormina ascoltiamo gli operatori del settore turistico, il loro grido di dolore e gli appelli inascoltati, il governo Musumeci dopo giorni di comunicati a raffica si lancia nell'ennesimo annuncio: la riforma del Turismo. Vedi un po': noi siamo qui nella perla dello Ionio, dove guide turistiche, tour operator, manager dello spettacolo dal vivo e gestori di sale cinema ci stanno raccontando cosa è necessario per sostenere un comparto fondamentale per l'economia della Sicilia, ma profondamente trascurato. Ma il governo oggi non poteva esimersi dall'attivare la gioiosa macchina della propaganda". Lo dice il segretario regionale del Pd della Sicilia, Anthony Barbagallo, da Taormina dove il partito ha organizzato una giornata di confronto sul tema del turismo. Una giornata che si è aperta con la riunione della direzione regionale del Pd Sicilia, guidata da Antonio Ferrante. "All'estero qualcosa che viene regalato non viene interpretato positivamente. Dallo scorso anno - ha detto Dario Ferrante, tour operator - il governo regionale però gli unici interventi che ha fatto sono stati la promozione dei voucher e delle notti gratuite attraverso spot e pubblicità sui giornali. Poi in un momento di crisi determinato dall'emergenza pandemica c'è stato silenzio. Poi l'annuncio della piattaforma See Sicily, che è assolutamente fallimentare ed inefficace. Perchè non si promuove la destinazione ma si promuove l'iniziativa che è, ripeto, 'venite in Sicilia vi aspettano i voucher gratuiti'. Per noi è un aspetto mortificante. Il portale ha anche delle pecche di carattere tecnico". Carmelo Costa, manager e organizzatore di grandi eventi dal vivo, ha spiegato che "da due stagioni il mondo dello spettacolo è fermo e che organizzare per poche centinaia di spettatori è un esercizio che serve solo a peggiorare la situazione economica di molte aziende. Confidavamo nei ristori che la Regione, ma le somme, regolarmente assegnate tramite pubblico avviso, non sono mai state pagate a causa di due ricorsi al Tar, giustificati da un banale errore negli avvisi. Quasi certamente non saranno mai pagate. Perché? Sempre per il cancro burocrazia. E ancora una volta nei corridoi dell'assessorato regionale - ha proseguito - si sente ripetere un ritornello che conosciamo a memoria: 'Non si può fare!'. Intanto fra i 224 beneficiari ci saranno imprese che non riapriranno mai più".