Saman, sms trappola della madre per far tornare la figlia a casa
"Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu": sarebbe il testo di un sms inviato, secondo quanto riporta la Gazzetta di Reggio, da Nazia Shaheen alla figlia Saman, la ragazza pachistana scomparsa da oltre un mese da Novellara nella Bassa Reggiana dopo essersi opposta ad un matrimonio combinato in patria. Un messaggio - di cui gli investigatori non confermano ma neanche smentiscono l'esistenza - che secondo il quotidiano locale sarebbe stato inviato dalla madre alla 18enne per indurla a tornare a casa quando la giovane si trovava ancora in una comunita' protetta. Il legale della famiglia pero' 'getta acqua sul fuoco'.
"Il singolo elemento d'indagine non puo' essere decontestualizzato rispetto a tutti gli altri. Una lettura complessiva di tutti gli elementi fornisce un quadro dei miei assistiti diverso da quello rappresentato dai media": commenta interpellato dall'AGI l'avvocato Simone Servillo che difende i genitori della ragazza scomparsa. Piu' in generale, rispetto alla vicenda di Saman, secondo il legale "non bisogna saltare a conclusioni affrettate. Il contesto e' suscettibile di una quantita' molteplice di letture e non tutte sono in senso tale da fare ritenere scontata la colpevolezza dei miei assistiti". La Procura e' convinta che Saman sia stata uccisa e il corpo sotterrato nei pressi dell'azienda agricola dove lavorava il padre: indagati per omicidio, oltre ai genitori della 18enne, sono lo zio e due cugini di cui uno arrestato e in carcere a Reggio Emilia che si e' detto estraneo alle accuse.