Rendiconto della Regione, ok della Corte dei Conti "ma diverse irregolarità"
Parificato il Rendiconto 2019 della Regione Siciliana. Il giudizio è arrivato dalle sezioni riunite della Corte dei conti al termine dell'udienza di oggi. I giudici contabili, tuttavia, hanno rilevato "irregolarità" sul risultato di amministrazione, sul conto economico e sullo stato patrimoniale. Il dispositivo è stato letto dal presidente della della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Regione Siciliana, Salvatore Pilato. In aula erano presenti il governatore Nello Musumeci e l'assessore all'Economia Gaetano Armao. Il risultato di amministrazione è stato dichiarato "irregolare" dai giudici contabili per via del "mancato accantonamento di 315 milioni di euro del fondo contenzioso". Rilevata anche la mancanza di 102 milioni nel fondo rischi, oltre che per la "carenza" di 34,9 milioni nel fondo crediti di dubbia esigibilità".
Musumeci abbia il coraggio di riconoscere il fallimento del suo governo confermato dalle numerose disfunzioni gestionali ed amministrative e dalle irregolarità contabili evidenziate nel corso dell'udienza per la parifica del rendiconto generale della Regione siciliana per l'esercizio 2019". Lo dicono il capogruppo del Pd all'Ars Giuseppe Lupo, ed il segretario regionale Anthony Barbagallo. "Non è più accettabile l'improvvisazione dimostrata dal governo Musumeci nella gestione delle risorse, che ha aggravato la precarietà finanziaria della Regione. Il presidente della Regione non può pensare di sfuggire alle proprie responsabilità praticando lo scaricabarile nel confronti del governo nazionale e della burocrazia regionale. - aggiungono - La riduzione degli investimenti produttivi e la contrazione dei pagamenti dell'amministrazione regionale, evidenziati durante l'udienza, hanno contribuito negli ultimi anni ad aggravare la crisi economica ed occupazionale della Sicilia. "Il governo e le forze parlamentari regionali ascoltino gli autorevoli moniti formulati dai magistrati contabili sulla necessità di riforme strutturali, di nuovi investimenti, - osservano - in particolare per l'edilizia e l'ammodernamento tecnologico in campo sanitario, e per valorizzare le opportunità offerte dal Pnrr."