Portopalo, cambia la tendenza del bere: tutti pazzi per i bianchi mossi
"Il moijto è oramai demodè, almeno nella nostra Portopalo di Capo Passero. Oggi la Movida è a base di Spritz e soprattuto di vini bianchi, anche un po' mossi'. Parola di Agostino Campisi, 52 anni, per un quarto di secolo nel bancone dei più rinomati locali, come il suo vecchio Malaluna, e tra i tavoli delle notti d'estate nel paese più a Sud di Tunisi. L'esperienza del barman Agostino è quasi trentennale e non si è mai stancato di preparare cocktail per i turisti. Sì perchè dove abita e vive, qui a Portopalo, nella stagione invernale, è un paese da coprifuoco.
"La pandemia ha creato gravi danni all'intero settore dei loacli. C'è adesso una ripartenza che ci lascia ben sperare - afferma il barman del Cala Cala di corso Vittorio Emanuele. Le persone sono molto prudenti e la maggior parte anche all'aperto indossa la mascherina. "Le tendenze per il popolo della notte sono cambiate. Forse il famoso moitjo va bene per i lidi e non per i locali. Oggi, almeno , in questo lembo della Sicilia del sud-est, vanno per la maggiore i cocktail a base di gin con le spezie nei bicchieri: dal rosmarino, al pepe rosa, al basilico e soprattutto si beve del gin di qualità. Sono migliorate le performance dei bevitori. Si beve meno, ma di qualità. Fino a tre, 4 anni fa, si facevano delle bibite a base di vodka e red bull, oppure vodka aromatizzata alla fragola, bevanda prodotta con sostanze chimiche. Oggi i nostri clienti ci chiedono molto vino e vanno per la maggiore quelli frizzanti, i bianchi fatti a bacca nera, come 'Bianco di nera', Charme ed il 'Nero Mosso'. Su dieci calici che ci vengono richiesti, la metà sono frizzanti". Nel futuro del barman Agostino, c'è il ritorno alla origini con l'apertura di un piccolo locale. "Sto valutando se ci sono le condizioni per farlo, tra l'altro avrei anche l'aituo di mia moglie e mio figlio che fanno il mio stesso mestiere".