Tribunali minori soppressi, al Senato disegno di legge per salvare anche quelli siciliani
Potrebbe essere la svolta decisiva nella vicenda riguardante la riapertura dei Tribunali cosìddetti “minori” cancellati con un tratto di penna dalla riforma della geografia giudiziaria del 2012. Ci credono quei parlamentari nazionali che stanno portando avanti una battaglia alla quale, purtroppo, si sono sottratti, fino ad ora, i rappresentanti politici del territorio siciliano. Nell’Isola ci sono da difendere le ragioni dei Tribunali di Modica, Mistretta e Nicosia, finiti sotto la tagliola della riforma del 2012. Questo, per i politici, di qualsiasi “colore”, potrebbe essere il momento di alzarsi dalla “panchina” e di cominciare a “sudare la maglia”, come si direbbe in gergo calcistico.
E’, infatti, all’esame della commissione Giustizia del Senato, in attesa che venga fissato il termine per le audizioni, il disegno di legge numero 2139 con delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione territoriale degli uffici giudiziari. Prima firmataria è la senatrice Felicia Gaudiano del Movimento Cinque Stelle. L’iniziativa legislativa punta a rivedere i criteri che hanno provocato non pochi malcontenti, soprattutto tra gli avvocati, per la soppressione di diversi Tribunali, da Nord a Sud, e a porre in essere una riorganizzazione della geografia giudiziaria, prevedendo criteri ulteriori per la ridefinizione degli assetti territoriali degli uffici giudiziari avendo come riferimento quella “giustizia di prossimità” privilegiata anche dall’Unione europea.
La chiusura dei tribunali minori avrebbe dovuto realizzare un risparmio di spesa pubblica. Così non è stato. Il caso più eclatante – uno scandalo a norma di legge – quello del Tribunale di Ragusa dove si continuano a spendere centinaia di migliaia di euro per affittare locali inidonei per sopperire alle carenze strutturali del Palazzo di giustizia ragusano. Ignorando la possibilità di utilizzare il moderno Palazzo di giustizia di Modica, come più volte sollecitato dal Comitato Pro Tribunale di Modica. Su questo fronte, per quel che concerne I casi siciliani, da qualche settimana, è stato coinvolto il presidente della Regione, Nello Musumeci. Una azione di coinvolgimento portata avanti dal coordinamento a difesa dei Tribunali di Mistretta, Modica e Nicosia, senza l’intermediazione dei deputati regionali che si sono dimostrati piuttosto “distratti” sulla questione.
Nel disegno di legge che ha come prima firmataria la senatrice Cinque Stelle, Felicia Gaudiano, si evidenzia l’indubbia lesione del principio di prossimità della giustizia a causa della soppressione dei trenta Tribunali minori in Italia, mentre non si è tenuto conto, in diversi casi, della “difficoltà a raggiungere gli uffici giudiziari per l’utenza di riferimento, ovvero le conseguenze in termini sociali della chiusura di un Tribunale quale presidio di legalità e presenza dello Stato”.
Un prezzo molto alto per le scelte fatte lo hanno pagato, oltre agli avvocati, i cittadini. “Il ddl sulla distribuzione territoriale degli uffici giudiziari – dichiara al giornale “Il Dubbio” Felicia Gaudiano, capogruppo M5S in commissione Giustizia a Palazzo Madama – nasce dall’esigenza, sollecitatami da più parti d’Italia, di porre mano ad una nuova definizione della geografia giudiziaria viste le criticità che si sono venute a creare in seguito alla soppressione dei cosiddetti Tribunali minori. La legge Severino del 2012, che ha generato tale soppressione, era stata immaginata soltanto in un’ottica di risparmio in termini economici, che alla fine non si sono verificati o si sono verificati in misura talmente esigua da non poter giustificare, né tantomeno avallare, i disagi e le difficoltà di vario ordine prodotte”.
“L’iniziativa è straordinaria – commenta l’avvocato Enzo Galazzo, portavoce del Comitato Pro tribunale di Modica – ed è anche riparatrice delle scelte operate dal Governo durante gli ultimi tre anni”.
Concetto Iozzia
(Nella foto, il Palazzo di giustizia di Modica)