Avola festeggia il suo campione olimpico, Busà è oro nel karatè
L'azzurro Luigi Busà ha conquistato la medaglia d'oro nel Karate categoria -75 kg del kumitè maschile ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Il siciliano di Avola ha battuto per 1-0 l'azero Rafael Aghayev, che vanta cinque titoli mondiali e 12 titoli europei. Si tratta della nona medaglia d'oro della team Italia ai Giochi di Tokyo, la 37/ma medaglia, record assoluto nella storia delle Olimpiadi per gli azzurri.
Euforico il sindaco di Avola, Luca Cannata, per il trionfo a Tokio del karateka Luigi Busà, che in finale ha sconfitto il fortissimo Rafael Aghayev.
" Grandissimo, orgoglio avolese. Questo trionfo a Tokio regala all'Italia un'altra medaglia d'oro e racchiude anche i valori dello sport e della famiglia. Questo successo olimpico di Busà è la dimostrazione che il sacrificio paga ed i risultati si ottengono. Grande uomo, un grande atleta, il più forte del mondo . Adesso - conclude il sindaco - lo aspettiamo ad Avola per festeggiarlo con tutti i tifosi e tutta la città".
CHII E' IL PIU' FORTE DEL MONDO
Carabiniere, nato ad Avola (Siracusa) il 9 ottobre del 1987, Busà ha due sorelle, Lorella e Cristina, anche loro campionesse di karate specializzate nel kumite. L’azzurro - due volte campione del mondo in carriera - ha iniziato il suo percorso nel mondo delle arti marziali anche grazie all’incoraggiamento del padre.
”È cominciata come un gioco, all’inizio ero un ragazzo obeso, chi poteva pensare alle Olimpiadi? A 13 anni pesavo 94 chili, ed ero più basso di adesso. Solo mio padre vedeva in me qualcosa di speciale, lui è stato atleta, vedeva comunque che da piccolo vincevo campionati cadetti e qualcosa di serio potevo diventare. l problema è che a 16 anni combattevo nei pesi massimi, e mi fecero capire che a livello internazionale non sarebbe stata una buona scelta: colpi e impatti troppo duri. Dovevo dimagrire, scendere nei medi a 75 chili. Ho fatto la dieta, e da quella categoria non mi sono più mosso. Dal gioco sono passato al lavoro, nel centro sportivo dei Carabinieri: sono appuntato”, ha raccontato Busà alla vigilia della sua avventura a Tokyo 2020.