Catania, concerto di beneficenza "Vaga Luna" lunedì 20 nella Chiesa di San Biagio
Centottantasei anni fa moriva Vincenzo Bellini. Una perdita imprevista avvenuta in circostanze ancora poco chiare in una villa di Puteaux, non molto distante da Parigi dove il Cigno fu accolto con grande entusiasmo e la sua ultima opera, “I puritani”, ebbe un successo senza eguali. Per commemorare la grandezza del compositore etneo, la Società Catanese Amici della Musica, gli dedica, lunedì 20 settembre alle ore 19.00 nella Chiesa di San Biagio in piazza Stesicoro, una serata di beneficenza dal titolo “Vaga luna” che avrà per protagoniste le agili sonorità della chitarra di Davide Sciacca e l’originale timbro del soprano turco Gonca Dogan. Ad aprire il concerto saranno tre brani di Franz Schubert: Ave Maria, Auf dem Flusse e Serenade. «L’intimità poetica assurge a idillio dell’anima – spiegano i due artisti – schiudendo una moltitudine di possibilità creative per una produzione caratterizzata da ritmi lenti e meditati. Animati da sofismo concettuale azzardiamo un parallelismo tra “Il pirata” e i romanzi di Walter Scott, il sognante mondo poetico di Novalis e le composizioni brevi di Schubert». Nel 1810 Sir Walter Scott scrisse il poema “The Lady of the Lake” nel quale l’eroina, Ellen Douglas, si nascondeva in una grotta e pregando cantava “Hymn to the Virgin”, tradotto poi in tedesco e usato come libretto del ciclo di sette canzoni del musicista viennese. Solo in seguito il brano, composto nel 1825, prese a essere eseguito con le parole della preghiera latina “Ave Maria”. “Auf dem Flusse” è invece il settimo di ventiquattro lieder che compongono il ciclo Die Winterreise su testi di Wilhelm Müller, un poeta minore della letteratura romantica tedesca, mentre la famosa serenata è uno dei quattordici lieder, composti dall’autore nel 1828, anno della sua morte, appartenente alla raccolta “Il canto del cigno”. Seguirà poi il brano “L’hai tu sognato” scritto da Andrea Amici appena qualche mese fa, che verrà eseguito in prima assoluta. «L’opera, su un sonetto di Lina Sanfilippo Castorina contenuto nel volume “Omaggio a Bellini nel primo centenario della nascita” edito dal Circolo Bellini di Catania nel 1901– aggiungono – è dedicato alla memoria del Cigno catanese e si caratterizza per l’atmosfera onirica e sospesa, che trova una sua rispondenza nel linguaggio musicale il quale procede per frammenti episodici, quasi immagini indefinite che si susseguono per analogie segrete». Sarà poi la volta della “Belliniana n.6 Op.11” di Emilia Giuliani, una delle poche compositrici donne del XIX secolo, con diverse riduzione e variazioni tratte da “Norma”, “I puritani” e “Beatrice di Tenda”.