Insigne, giocatore assoluto
Non è mai stato facile essere profeta in patria, dice un famoso detto latino. Nel calcio, così come nella vita, questo proverbio ormai diventato famosissimo è perfettamente applicabile. E in questo frangente Lorenzo Insigne sembra essere il giocatore che meglio incarna questo sentimento, viste le tante volte nelle quali è finito nel mirino delle critiche dei media e dei tifosi napoletani per il suo rendimento o per il suo comportamento. Eppure il nativo di Frattamaggiore, da da varie stagioni è diventato capitano dopo l'addio di Marek Hamsik, sta dimostrando anno dopo anno di essere diventato indispensabile per la squadra partenopea. Anche adesso che sulla panchina del Diego Armando Maradona è arrivato Luciano Spalletti, il numero 24 napoletano ha ribadito la sua importanza nello scacchiere tattico degli azzurri.
Sebbene il Napoli quest'anno non spicchi come la grande favorita alla vittoria dello Scudetto se diamo un'occhiata alle quote sulla Serie A attualmente disponibili, la partenza degli azzurri con due vittorie ha comunque significato qualcosa. Il Napoli punterà a conquistare una qualificazione alla prossima Champions League durante tutta la stagione, e se potrà farlo sarà grazie anche al suo capitano, un Insigne che nel trionfo sul Genoa è stato il migliore in campo anche senza essere andato a rete. Un riconoscimento che permette di misurare l'impatto sul gioco del numero 24 azzurro, il quale ha giocato mezza partita fuori dalla sua posizione preferita e ha dimostrato di sapersi adattare a quanto richiesto dal suo nuovo tecnico, il quale ha puntato moltissimo sul suo estro e sul suo acume tattico. L'assenza dal primo minuto di Victor Osimhen, che permette al Napoli di giocare con un attaccante centrale che dà profondità, ha in qualche modo obbligato Spalletti a pensare a Insigne come falso centravanti in modo da fare da raccordo per infilare sulla corsa Hirving Lozano e Matteo Politano, che lo hanno accompagnato nel tridente offensivo.
Il goal del vantaggio del Napoli, firmato da Fabian Ruiz, è però arrivato quando il capitano azzurro ha deciso di spostarsi a sinistra per tornare nel suo ruolo naturale e sventagliare proprio per Politano dall'altro lato. In generale, tuttavia, Insigne ha dato nuovamente dimostrazione di aver raggiunto una maturità totale in varie occasioni: una di queste è stata in occasione di uno splendido recupero su Goran Pandev, che si involava verso la porta azzurra proprio dopo un passaggio sbagliato di Insigne. Abilissimo a fare da elastico e a permettere una fluidità di manovra costante, il ragazzo di Frattamaggiore ha sfoderato colpi clamorosi per cambiare gioco di prima intenzione e anche uno stop da urlo nel finale su lancio di Kalidou Koulibaly. Dopo quasi dieci anni in azzurro, il giocatore che più di ogni altro sente la maglia del Napoli è ormai un 30enne capitano e responsabile del funzionamento della squadra. Parliamo, del resto, di quello che per molti è stato il fulcro del gioco offensivo della nazionale azzurra capace di vincere l'Euro 2020 dopo la pessima gestione di Ventura datata anni fa. Forse non sarà mai profeta in patria, ma Insigne è un patrimonio assoluto del Napoli.