Emergenza criminalità, Zappulla (Articolo uno): i commercianti di Siracusa denuncino
"Ha ragione Paolo Caligiore della Fai, le indagini dovranno appurare se tutte le intimidazioni e gli attentati hanno la stessa matrice estorsiva e criminale. Poi vanno bene tutte le indicazioni invocate da forze politiche e associazioni ma un passaggio rimane fondamentale: i commercianti e i titolari delle attività devono scegliere di non pagare. Altrimenti tutto il resto rischia di essere vanificato". Lo dicono Pippo Zappulla e Ninni Gibellino segretario regionale e cittadino di ArticoloUno, dopo gli ordigni esplosi davanti negozi a Siracusa. "E' chiaro che il basso numero delle denunce registrate nell'ultimo anno rappresentano il peggiore campanello d'allarme pesante e grave di una situazione di cedimento e di sfiducia. C'è certo paura, timore, preoccupazione tutto aggravato dalla crisi economica della pandemia - affermano - ma se diminuiscono le denunce c'è soprattutto sfiducia e rassegnazione ed è quella la peggiore delle risposte. E' evidente che senza mobilitazione civile e unitaria c'è chi continua a pagare nel silenzio e nella solitudine. Ecco perché occorre più controllo del territorio da parte dello Stato, più forze dell'ordine, più certezze delle pene per i responsabili. I titolari delle attività devono sentire accanto, vicino, impegnati in ogni ambito preventivo, repressivo e pure risarcitorio gli organi dello Stato e la stessa opinione pubblica". "La politica e le istituzioni locali hanno un compito di estremo rilievo. Non lasciare soli mai i commercianti e i settori produttivi. Difendere, tutelare e sostenere il lavoro, il diritto al lavoro e i diritti nel lavoro, perchè il diritto ad alzare in libertà e in serenità la propria 'saracinesca' ogni mattina è condizione irrinunciabile di civiltà, di libertà e di crescita. E se necessario, come già avvenuto in diverse fasi della storia di Siracusa e della provincia, - concludono Zappulla e Gibellino - si torni tutti uniti e unitariamente, Associazioni Antiracket e Antiusura, Imprese e loro associazioni, lavoratori con i sindacati, istituzioni, politica, cittadini a riempire le strade della città per dire No ad ogni intimidazione, ad ogni violenza, ad ogni recrudescenza criminale. Perché Siracusa di tutto ha bisogno tranne di tornare a certi periodi bui e terribili di qualche decennio addietro".