Nicola Fiasconaro Cavaliere del Lavoro: ambasciatore dell'alta pasticceria made in Italy
È un riconoscimento speciale, che suggella la storia, i valori e la tradizione di tre generazioni di Artisti dell’Alta Pasticcieria Fiasconaro che hanno portato il Made in Sicily firmato dall’azienda madonita in oltre 60 Paesi. Il Maestro Nicola Fiasconaro è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel giugno 2020, ma solo oggi, dopo un anno e mezzo di pandemia e distanziamento sociale, il grande pasticciere siciliano riceve il riconoscimento dalle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
E non è un caso che il solo pasticciere a diventare Cavaliere del Lavoro prima di Nicola fu Gioacchino Alemagna, quasi settanta anni fa. E non è un caso che anche Alemagna impastasse i suoi panettoni con gli stessi ingredienti imprenditoriali di Nicola: passione per la qualità, soluzioni tecnologiche innovative, rispetto della tradizione, reti produttive locali e conservazione del patrimonio artigianale anche su produzioni a larga scala. Era il 1957, e furono imprenditori come Alemagna a innescare il boom economico Italiano.
“Io ricevo questa onorificenza, ma Cavalieri del lavoro siamo tutti noi, fratelli Fiasconaro, che abbiamo coltivato con amore e passione la visione imprenditoriale di nostro padre Mario”, tiene a precisare il Maestro Fiasconaro, ancora emozionato dopo la cerimonia.
Questa frase racchiude uno degli ingredienti che hanno portato un laboratorio di pasticceria nato settant’anni fa in un paesino delle Madonie, in Sicilia, a un fatturato che per la fine dell’anno in corso supererà i 30 milioni di euro e all’affermazione di un Brand oggi famoso in tutto il mondo: pensare il Futuro con uno sguardo che attraversa il Passato.
Gli ingredienti del successo straordinario di Fiasconaro raccontano una storia semplice, impastata con poche materie prime: il rispetto della tradizione, dei suoi antichi insegnamenti, e il suo dialogo costante con la ricerca e l’innovazione tecnologica; l’ascolto rispettoso della lezione di un territorio meraviglioso. Ma soprattutto la fiducia nell’Uomo, nella sua forza che deriva dal sentirsi parte di una Comunità (oggi va di moda dire “rete”) e nella sua capacità di produrre Bellezza, oltre che ricchezza.