“La ragione del cibo – Leonardo Sciascia a tavola”: il nuovo libro di Lillo Alaimo Di Loro
Lillo Alaimo Di Loro racconta Leonardo Sciascia. Lo fa da una prospettiva insolita cominciando da ciò che il grande drammaturgo amava mangiare, dalla preparazione dei suoi piatti preferiti che, soprattutto nelle calde serate estive, amava condividere con i suoi amici. Storia e tradizione che offrono una chiave di lettura diversa utile a “comprendere la dinamiche sociali e culturali di una sicilianità ancora da esplorare del tutto”.
Tutto raccontato nel libro “La ragione del cibo – Leonardo Sciascia a tavola” frutto di una conversazione tra l’autore, Lillo Alaimo Di Loro, e Vito Catalano, nipote di Leonardo Sciascia. Edito da Salvatore Sciascia.
Si scopre così che Sciascia “accompagnava i pasti con acqua naturale e caffè forte a pranzo” che “il rapporto con il vino era di profonda stima. Più che altro di tipo estetico”, a Natale a tavola non poteva mancare “il brodo di galletto o di gallina con pastina” ed era ghiotto di “fichi, di cui era quasi un cultore”.
Accanto alla figura di Leonardo Sciascia a tavola, Lillo Alaimo Di Loro associa il tema del cibo e dell’alimentazione legato “alla fame nel pianeta a causa del mancato accesso al cibo delle oltre ottocento milioni di persone che ogni ano muoiono di fame”.
“Di cibo si vive o si muore – afferma Lillo Alaimo Di Loro - Non tutti gli uomini della terra hanno diritto al cibo pur essendo un bene disponibile in grande quantità. Si stima, infatti, che almeno un terzo di cibo che viene prodotto nel mondo diviene spreco alimentare. Tuttavia, mediamente il 12 per cento della popolazione mondiale, dal 1851 ad oggi, non ha accesso a questa grande risorsa. Avere la spalla importante di un grande autore, qual è Leonardo Sciascia, per esplorare il rapporto tra cibo e territorio è stata per me un’occasione più che ghiotta e questo grazie alla disponibilità di uno dei nipoti prediletti da Sciascia, Vito Catalano.