La Cgil di Siracusa denuncia pressioni su lavoratori a tempo determinato della 'BNG'
"A volte succede, troppo spesso ultimamente, che tu possa trovarti dentro un cantiere industriale ed essere avvicinato dal tuo superiore che ti chieda di trattenerti per svolgere del lavoro straordinario. E che c’è di strano, qualcuno potrebbe chiedersi? Nulla, ci si porta qualche soldo in più, a casa, il mese prossimo. Però se vieni avvicinato con un fare sospetto e solo perchè altri lavoratori (con condizioni contrattuali meno precarie) si erano rifiutati perché ancora non è stata considerata chiusa – dalle organizzazioni sindacali - una vertenza che ha animato molto le portinerie qualche mese fa e ti ricordi che sei a tempo determinato e quell’avvicinamento era più un modo per sottolineare: “Stai attento, ricordati che il tuo contratto sta andando in scadenza!”, no! Questo non è normale. Questo è un gravissimo atto". A denunciarlo è Salvatore Carnevale segretario provinciale della Fillea Cgil Siracusa. "Ma è solo l’ennesimo capitolo che ha visto protagonista una impresa che si è contraddistinta essenzialmente per la volontà di azzerare le relazioni sindacali e per non aver ancora risolto la vertenza sotto molto punti di vista. L’uso smodato del tempo determinato è solo uno dei problemi più volte segnalati ma che non molti hanno avuto voglia di risolvere e che è madre di molte storture nella gestione del cantiere. Perché non si è conclusa la vertenza in maniera positiva? Perché sono passati 18 mesi e molte delle anomalie segnalate non sono state risolte e se hai anche il dono della critica costruttiva non sei buono per la BNG. In silenzio e a lavorare, altrimenti non ti rinnovano il contratto e potrebbero non rinnovarlo neanche a quelli che ti seguono più da vicino. Dividi et impera. E attenzione, non pensare di ammalarti! Se hai qualche acciacco il contratto non te lo rinnovano, ti richiameranno quando sarai abile (se lo sarai ancoa - aggiunge Carnevale - .
Succedono queste e tante altre cose alla BNG Spa e nonostante anni di segnalazioni, tutti quelli che dovevano intervenire hanno scelto di non farlo o di girarsi dall’altra parte in una delle pagine più difficili del movimento dei lavoratori edili siracusano. Aver abbassato l’asticella dei diritti in quel cantiere era un segnale che si voleva dare all’ambiente. Ma non è stata scritta ancora la parola fine".