Carcere, la rivoluzione Cartabia: telefonate libere e colloqui con l'App
"Da gennaio il carcere sarà la mia priorità". Le parole pronunciate dalla Ministra Marta Cartabia poco prima di Natale davanti ai membri della Commissione per l'innovazione del sistema penitenziario, dopo la presentazione della relazione finale, lasciano ben sperare per l'avvio di una nuova stagione. "Il carcere – ha proseguito la Guardasigilli - ha sterminati bisogni: il mio obiettivo è introdurre cambiamenti molto concreti, che incidano anzitutto livello amministrativo allo scopo di migliorare la vita quotidiana di chi vive e lavora in carcere".
La strada individuata dunque mira ad interventi snelli e veloci senza passare obbligatoriamente per una modifica del tessuto normativo col conseguente rischio di incappare nel veto incrociato dei partiti. Non mancano certo le proposte di modifica anche all'ordinamento penitenziario, al Cp, al Cpp, al Dlgs n. 286/1998 e alla L. n. 395/1990, tuttavia, si legge nella Relazione, "l'impatto delle disposizioni di dettaglio contenute nelle circolari amministrative è fortissimo e in grado di orientare il concreto agire degli operatori".
Si mira così anche a recuperare i significativi contributi degli Stati generali sull'esecuzione penale. Le proposte della Commissione, presieduta da Marco Ruotolo (Ordinario di Diritto costituzionale nell'Università Roma tre), si concretizzano in 8 linee guida per la rimodulazione dei programmi di formazione del personale e 35 azioni amministrative "per attuare consistenti miglioramenti della vita penitenziaria".
Vediamone alcune. Per i tossicodipendenti, estendendo il Protocollo milanese, si prevede di anticipare la formulazione di programmi terapeutici alternativi ad una fase che precede e non segue la carcerazione. Rispetto al reinserimento lavorativo la proposta è di estendere la prassi già in uso in alcuni territori di organizzare periodicamente open day rivolti alle imprese e la cooperazione sociale, creando anche un sistema di raccolta dei dati dei detenuti idoneo ed utile per favorire l'incontro domanda/offerta di lavoro. Andrebbe poi realizzata una struttura regionale per realizzare la programmazione integrata per l'inclusione sociale, il lavoro e la formazione professionale.
Prevista poi la realizzazione di un programma speciale per l'istruzione e la formazione negli istituti penitenziari e nei servizi minorili della giustizia, con la costituzione di una sorta di "cabina di regia" tra i Ministeri dell'Istruzione e della Giustizia, per l'integrazione tra didattica digitale e didattica in presenza (DID), con "auspicabile fornitura di device ad uso individuale per gli studenti".