"No al nucleare", appello ai parlamentari siciliani da WWF di Caltanissetta ed Enna
WWF Sicilia Centrale ha rivolto un appello a tutti i Parlamentari delle province di Caltanissetta ed Enna - eletti al Parlamento europeo, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati ed Assemblea regionale Siciliana - in merito al ritorno dell'Italia al nucleare ed il conseguente rischio di individuazione del territorio della Sicilia centrale quale sito di deposito delle scorie radioattive. Come noto, dopo le recenti decisioni della Commissione UE favorevoli alle attività economiche del settore energetico nucleare, nel nostro Paese si è riaperto il ciclico “dibattito” sul ritorno al nucleare.
WWF Sicilia Centrale, quindi, ha inviato una nota ai parlamentari Nisseni ed Ennesi ricordando, anzitutto, “che gli elettori italiani si sono ripetutamente ed inequivocabilmente dichiarati sempre contrari a tale scelta: nel secolo scorso, le cinque centrali nucleari italiane sono state chiuse a seguito dei referendum popolari del 1987; il successivo dibattito sulla reintroduzione dell'energia nucleare si è chiuso con il nuovo referendum del 2011”. Per il WWF, tornare a parlare di nucleare è un esercizio inutile: “è in corso un dibattito surreale sul cosiddetto nucleare di quarta generazione, favoleggiato da decenni senza nessuna reale novità tecnologica, sui piccoli reattori modulari – ancora in fase sperimentale – partito dalle dichiarazioni inopportune del Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Invece di continuare ad alimentare un dibattito sterile sul nucleare, una tecnologia di produzione di energia superata dalla storia, surclassata da tecnologie più mature e competitive che usano fonti rinnovabili, sarebbe auspicabile – si legge nel documento del WWF - che il Ministro della Transizione Ecologica e tutto il Governo italiano si facessero portavoce, nella discussione europea sulla nuova tassonomia verde, di una posizione chiara e avanzata che non ceda alle lobby del gas fossile e del nucleare”.