Estorsione al Bingo di Palermo: condanna definitiva per due imputati
La Cassazione ha confermato la condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Palermo per estorsione , nei confronti del Bingo Magic di Palermo, di proprietà del Gruppo Gennuso, imprenditori di Rosolini. La Suprema corte ha così confermato la sentenza d'Appello nei confronto di Cosimo Vernengo, 9 anni e Paola Durante, 5 anni di reclusione. Ad acquistare la sala Bingo erano stati nel 2015 il deputato regionale siciliano di “Popolari e autonomisti” Giuseppe Gennuso e il figlio Riccardo.
A denunciare l'estorsione da parte di Vernengo era stato Gennuso padre. Vernengo, titolare di fatto del bar della struttura, aveva esercitato sui titolari alcune pressioni e avrebbe chiesto una cifra intorno ai 50 mila euro per lasciare il locale. Per legge, infatti, il bar non può avere una licenza a parte e una gestione separata da quella del titolare del Bingo. E invece Vernengo, con la Durante che gli avrebbe fatto da prestanome e da sponda, avrebbe preteso somme di denaro per "uscire" da lì. Dopo una serie di udienze Vernengo e Durante sono stati condannati in primo e secondo grado. Adesso sulla vicenda è arrivata la parola fine.