Modica, a San Pietro l'addio all'avvocato Antonio Borrometi "Signore della Politica"
Addio ad un vero “signore” della politica. La città e le massime autorità civili e religiose, dell’isola e della provincia, hanno dato, nel Duomo di San Pietro, a Modica, l’ultimo saluto all’avvocato Antonio Borrometi, ex parlamentare nazionale e assessore regionale, morto all’ospedale di Meldola, in provincia di Forlì, dove era ricoverato da alcune settimane per un male contro il quale lottava da parecchi mesi e che, alla fine, ha avuto, purtroppo, la meglio.
A San Pietro c’erano tanti colleghi dell’avvocato Borrometi, i vertici provinciali e locali di Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, oltre al prefetto e al questore di Ragusa e ad alcuni magistrati. Presente anche il sindaco di Modica, Ignazio Abbate. Molti i parlamentari – nazionali e regionali – che hanno voluto testimoniare, con la loro presenza, l’amicizia sincera con Antonio Borrometi e l’impegno politico comune. Tra questi, Giovanni Burtone, ex europarlamentare e attuale sindaco di Militello; Rino La Placa, presidente degli ex parlamentari regionali siciliani. Hanno tratteggiato la figura di Antonio Borrometi anche Giuseppe Antoci, impegnato nella lotta alla mafia dei Nebrodi, scampato ad un attentato nel maggio del 2016, e Don Antonio Coluccia, prete di frontiera nella borgata romana di San Basilio e parroco della Chiesa di San Filippo Apostolo nel quartiere nord di Grottarossa, amico del figlio di Antonio, Paolo, che non ha potuto partecipare al funerale del padre perchè positivo al Covid.
Il rito funebre è stato concelebrato dal vicario del vescovo di Noto, don Angelo Giurdanella, da don Umberto Bonincontro, e da frate Antonello Abbate, parroco del Duomo di San Pietro. Ed è stato frate Antonello a leggere i messaggi di cordoglio inviati dal vescovo di Noto, Antonio Staglianò, fuori sede, e dall'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice.
“Modica perde un figlio illustre – ha affermato, tra l’altro, nell’omelia don Giurdanella – ma, allo stesso tempo, guadagniamo tutti perchè Antonio Borrometi ci lascia un esempio per custodire una città a dimensione umana. L’avvocato Borrometi non ha vissuto per se stesso, ma è stato sempre pronto al servizio, il servizio appassionato: non solo il dovere, ma il piacere di servire”.
Il feretro, portato a spalla, è arrivato poco prima delle 15 tra le navate del Duomo, dopo che era stata chiusa, al Teatro Garibaldi, la camera ardente dove centinaia di autorità e di persone comuni avevano reso omaggio all’avvocato Borrometi.