Fiom Cgil: sciacallaggio mediatico sul 'Caso Lukoil' di Priolo
Leggendo le dichiarazioni rilasciate dalla FIM il 15 maggio, si avverte un’abile operazione mediatica che tende, attivando la macchina del fango, a chiudere il confronto sul merito delle questioni. La FIM omette, che lo stesso giorno dell’incidente le organizzazioni sindacali erano intervenute con comunicati separati uno a firma dei segretari di Fiom e Uilm e uno a firma del segretario della FIM perché non si era trovato d’accordo sul merito.
Inquietante non è il volantinaggio, programmato giorni prima, realizzato dalla FIOM su temi che evidenziano distanze nelle posizioni delle tre organizzazioni sindacali, ma la mala fede e la facilità con cui si allude ad una “cinica strumentalizzazione su un tragico incidente”. In vero si tende ad offendere, ad insinuare dubbi, ad incrinare la credibilità di un’organizzazione sindacale che è sempre stata in prima fila nell’affrontare i temi della sicurezza, con singolari affermazioni, tutto per non entrare nel merito di questioni che vedono divise le organizzazioni sindacali; questo sì ci risulta “intollerabile”.
Si può non condividere analisi e scelte, ogni posizione ha dignità e diritto di cittadinanza in democrazia, tutto legittimo ma questo non può sfociare in affermazioni false e atteggiamenti offensivi e prevaricatori.
Con le sue dichiarazioni la FIM, disprezza, offende il coordinamento le organizzazioni sindacali e i tanti lavoratori dell’indotto LUKOIL che il 13 maggio hanno denunciato, organizzando uno sciopero di 2 ore, condizioni di sicurezza che all’interno del sito, mettono in
discussione ogni giorno la sicurezza e la vita dei lavoratori, come dimostrato dagli ultimi avvenimenti. I metalmeccanici hanno saputo reagire, aldilà delle appartenenze, su un tema importante come quello della sicurezza, hanno mostrato di avere chiaro le differenti posizioni in campo e hanno valutato nella pratica chi, come sempre, tenta di articolare un’azione concreta sul rispetto della sicurezza nei posti di lavoro. La FIM smetta i panni del conduttore di talk show in una coreografica cornice mediatica e provi a confrontarsi sui contenuti e sul merito delle questioni.
La dichiarazione porta la firma di Antonino Recano segretario provinciale della Fiom di Siracusa.