Vinciullo: "Finanziaria spendacciona in 8 province, ma avara con Siracusa"
Con notevole ritardo, cosa mai successa prima e violando lo Statuto regionale che è parte integrante della nostra Costituzione, l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la manovra finanziaria per l’anno 2022, ma senza rispettare il D.Lgs 118/11, convertito nella L.R. n. 3 del 13 gennaio 2015. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
Dalla lettura dei primi documenti che è possibile reperire, in quanto lo strumento finanziario non è stato ancora pubblicato, e dai comunicati stampa dei vari deputati regionali, sembrano emergere due dati incontrovertibili: il primo che tutte le province siciliane hanno ottenuto risorse più o meno giustificate e/o necessarie, il secondo che la provincia di Siracusa, anche in questa Finanziaria, è stata trascurata come se non appartenesse al territorio regionale, ma fosse terra d’oltremare, certificando la conclamata posizione di Cenerentola rispetto alle rimanenti 8 province.
Finanziaria spendacciona di risorse e prodiga di interventi in 8 province, ma, ha commentato Vinciullo, avara, povera, al limite della miseria ed impalpabile in provincia di Siracusa, sia per interventi quanto per risorse.
E mentre tutte le aree in crisi sono state oggetto di interventi più o meno condivisibili, nemmeno la zona industriale di Siracusa è stata oggetto di interventi mirati ed ormai necessari, se non indispensabili, nonostante tutte le dichiarazioni rilasciate da due mesi a questa parte.
In pratica il Governo regionale e il Parlamento siciliano non hanno minimamente compreso la situazione drammatica della provincia di Siracusa, limitandosi ad interventi superflui e addirittura risibili.
Una finanziaria dalle entrate molto incerte se non addirittura ballerine e dalle uscite, sicuramente, smisurate e non congrue rispetto alle disponibilità di cassa che costringerà, ancora una volta, Il Governo nazionale ad impugnare numerosi articoli della Finanziaria 2022 per violazione della Costituzione, articoli che, successivamente, verranno annullati dalla Corte Costituzionale.
Del resto, ha proseguito Vinciullo, i Giudici delle Leggi, più volte in questa Legislatura, hanno cassato i provvedimenti legislativi dell’Assemblea Regionale Siciliana perché emanati in aperto contrasto con le leggi statali ed europee.
Attendiamo adesso, speranzosi, il giudizio di parifica dello Stato, che sarebbe un vero e proprio miracolo ottenere, ma, nell’attesa, sarebbe opportuno che il Governo regionale e l’Assemblea predisponessero una serie di interventi legislativi, in modo da non farsi trovare impreparati davanti ai provvedimenti che il Governo nazionale sarà costretto a prendere.
Ma, ha concluso Vinciullo, avranno il Governo regionale e l’Assemblea la maturità a la responsabilità di farsi trovare preparati quando la mannaia dello Stato si abbatterà sulla nostra sfortunata Finanziaria?
Ai posteri l’ardua sentenza, avrebbe detto uno dei più grandi poeti italiani, ma in questo caso, purtroppo, mi sembra di capire che sia un futuro senza speranza. L’augurio che mi possa sbagliare.