Ragusa, contributi comunali agli allevatori: l'attesa dura dall'ottobre del 2021
“Gli allevatori di Ragusa attendono ormai da mesi il contributo, tra l’altro di modeste entità, che il Comune ha annunciato di assegnare attraverso un bando dell’ormai lontano ottobre 2021. In piena crisi economica i benefici che potrebbero arrivare da questo bando, non sarebbero risolutivi ma potrebbero comunque dare una mano d’aiuto. Eppure al Comune di Ragusa sembra proprio che si dorma mentre le imprese restano in difficoltà. Basterebbe un po’ di buona volontà per risolvere cum grano salis la questione”. E’ quanto afferma il consigliere comunale Giovanni Gurrieri che si sta facendo carico delle lamentele avanzate da numerosi allevatori. Il bando del Comune invitava i produttori zootecnici di capi di bestiame di razza bovina modicana e di asino ragusano a presentare istanza entro il 10 ottobre. Domande da presentare, come è stato fatto da vari allevatori, per ottenere i contributi e aiutare le aziende agricole attraverso un sostentamento economico per queste razze in via d’estinzione. Per il rilascio di questi contributi, parliamo comunque di poche migliaia di euro, il Comune deve poi inviare all’Istituto zooprofilattico regionale l’elenco dei capi di bestiame indicati nelle domande presentate dalle aziende per così verificare i dati forniti, ad esempio per vedere se gli animali sono in vita o se sono stati venduti o se appartengono ad aziende ad esempio che si trovano fuori dal perimetro comunale. “Il bando era giustamente rivolto solo a chi alleva e che ha sede legale sul territorio comunale del Comune di Ragusa - evidenza il consigliere Gurrieri - Ma la cosa strana è che siamo arrivati praticamente all’estate e di questi contributi non c’è traccia. Dalle prime informazioni che ho assunto, sembra che non siano arrivati i dati verificati dalla Regione, e dunque il Comune è rimasto a guardare. Ma piuttosto che restare con le mani in mano, il Comune avrebbe potuto fare molto di più, ad esempio, ed è questa la mia proposta, potrebbe rivolgersi direttamente a chi tiene i libri genealogici delle due razze interessate, così da contro-verificare facilmente e rapidamente i dati presentati dalle aziende, sbloccando infine i contributi. Del resto sono state circa 20 le aziende che hanno presentato domanda.