Musumeci in conferenza a Palermo: "Non svendo mia candidatura per un posto a Roma"
"La mia non è una scelta di resa, non mi sono mai arreso nella mia vita pubblica e privata, tranne quando il Padreterno ha voluto chiamare a sé mio figlio. Non so cosa sia la parola resa. Per cui non mi dimetto, non voglio mollare, ho un impegno col popolo siciliano che mi ha eletto quasi cinque anni fa, fino all'ultimo giorno servirò la mia regione e il popolo siciliano". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una conferenza stampa a Palazzo Orleans sulle future elezioni regionali: "Vado a schiena dritta con l'entusiasmo primo giorno, continuerò a inaugurare e a presenziare a eventi e quant'altro - ha aggiunto il governatore - E' una scelta di responsabilità, so che è un arnese fuori uso ma io lo conservo tra gli attrezzi più importanti. La mia scelta è per non indebolire il centrodestra".
"Perché io non posso ricandidarmi? Rimane una domanda senza risposta, anche la Meloni si chiede come mai io debba fare un passo indietro. Spero mi si dica presto la verità, ma forse se qualcuno la dicesse il centrodestra pregiudicherebbe la sua prossima vittoria". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una conferenza stampa a Palazzo Orleans sulle future elezioni regionali: "Fa ridere che si dice che non parlo coi partiti - ha detto il governatore - fa ridere quando dicono che non 'faccio toccare palla', a questo io rispondo che ci sono palle e palle".
"Sono un presidente scomodo in una terra che finge di cambiare. Ma credo più di tutto nell'unità del centrodestra, anche al di là delle ambizioni che ognuno può avere". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una conferenza stampa a Palazzo Orleans sulle future elezioni regionali: "Ho detto tutto quel che dovevo dire, mi riservo di poter dire altre cose in un secondo momento", ha aggiunto dando appuntamento alla stampa a una futura occasione.
"Nell'ultimo anno ho dovuto subire indicibili e ignobili attacchi dal fuoco amico, preoccupato più a delegittimare il presidente della Regione che ad attaccare le opposizioni". Queste le parole del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una conferenza stampa a Palazzo Orleans sulle future elezioni regionali: "Ho avuto ottimi rapporti con i segretari dei partiti della coalizione fino a qualche mese fa - ha ribadito il governatore -. Risulto vincente nei sondaggi, in tutti quelli possibili, eppure per alcuni miei alleati rimango un presidente divisivo e ricevo attacchi, è un paradosso nella terra dei paradossi".
"Non svendo la mia futura candidatura per un posto a Roma da senatore o chissà cosa altro. Non accetto compromessi, né la Meloni ha mai proposto a me un baratto del genere. Conosce bene la mia moralità e io conosco lei". Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una conferenza stampa sulle future elezioni regionali indetta a Palermo a Palazzo d'Orleans. "O raccolgo quello che ho seminato in questi cinque anni - ha aggiunto il governatore siciliano - Oppure mi faccio da parte, continuerò a fare politica da militante".
"I comici fanno i comici e lo fanno per professione, sono pagati per farlo. Parlando della condizione disastrosa delle strade, mi hanno fatto un favore. Perché la Regione di tutto si occupa tranne di strade, sono di competenza delle province o dello Stato".
Lo ha detto Musumeci in cui è tornato sulla querelle di Taormina. "Abbiamo fatto battaglie contro il governo centrale, il M5S ha un sottosegretario siciliano alle infrastrutture - ha aggiunto il governatore -. La competenza è del Pd e di tutte le altre forze politiche che sostengono questo governo, tranne dunque proprio Fratelli d'Italia". "Il mio è il nome vincente e il più conosciuto per le prossime elezioni regionali. Se la coalizione di centrodestra dovesse individuare un altro candidato, è chiaro che sarà quello che sosterrò anche io", ha proseguito il governatore sulle future elezioni regionali. "Il centrodestra non si è ancora mai riunito per decidere sulle regionali in Sicilia. Siamo prossimi alla costituzione del tavolo nazionale per il quale si è atteso prima che ci fosse il ballottaggio delle amministrative - ha aggiunto il governatore siciliano - Mi sembrava il momento giusto per dire alla leader del mio partito Giorgia Meloni che se troverà difficoltà sul mio nome al tavolo di coalizione può allora disporre della mia rinuncia".