Modica, Regionali: Lavima non gradisce Abbate candidato Udc e "sbatte la porta"
L'ex sindaco di Modica, Ignazio Abbate, si candida alle Regionali nelle file dell'Udc e Pinuccio Lavima, vicecoordinatore regionale da metà maggio allo scorso fine settimana, decide di lasciare i suoi incarichi nel partito.
"LUdc ha fatto le proprie scelte. Pinuccio Lavima ha conseguenzialmente fatto le proprie, scegliendo la coerenza, la lealtà, l’affidabilità, la dignità, la propria idea di politica e di partito che ne ha caratterizzato la storia sin dal 1978 allorquando per la prima volta si iscrisse al partito della Democrazia Cristiana" Inizia così la lettera aperta di Lavima il quale spiega di essere iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1978. “Erano tempi di ideali politici in un contesto dove l’appartenenza ad un partito era quasi come sancire un matrimonio indissolubile, per tale motivo a distanza di 44 anni il simbolo dello scudo crociato mi è rimasto ancora cucito addosso.
Erano i tempi - afferma Lavima - in cui i partiti esprimevano una classe dirigente di spessore, legata fortemente al proprio territorio, ai propri sostenitori, ai propri iscritti e perché no alle proprie correnti.
Erano i tempi in cui perdere anche un solo iscritto al partito presupponeva una mobilitazione generale per recuperarlo. Altri tempi altra classe dirigente della quale oggi rimangono purtroppo soltanto la storia ed il simbolo dello scudo crociato. Come chiunque che fa politica ho avuto tante sconfitte, come ho avuto tante vittorie, ma nell’uno e nell’altro caso non sono venuti mai meno i miei principi ed i miei valori, grazie ai quali oggi mi consentono di guardare chiunque direttamente negli occhi senza essere certo io ad abbassarli. Personalmente non ho bisogno di costruire una nuova storia perché una storia io ce l’ho. Continuerò a testimoniare il mio impegno secondo i principi ed i valori che mi caratterizzano , nel frattempo sarò attento e sensibile ad un auspicabile e necessario risveglio con nuove aggregazioni ma soprattutto con grande attenzione all’immenso patrimonio costituito dai giovani che sono gli unici a dare fiducia e speranza, che li vedano protagonisti e che facciano uscire la città dal torpore nella quale è stata relegata”.
“Riguardo specificamente alla mia posizione nel partito e alle candidature per le regionali - conclude Lavima - non ne condivido né le scelte, nè le modalità delle stesse, non é un candidato che si offre a un partito, ma un intero partito che si offre per una candidatura. Questo paradossalmente non è un attestato di forza, ma al contrario alla gente potrebbe apparire come un sintomo di debolezza dettato dal timore di incertezza rispetto agli obiettivi fissati a livello regionale. Consequenzialmente rinuncio a tutte le cariche in atto rivestite nel partito e soggette a mie ulteriori riflessioni”.