Morto all'ospedale di Taormina bimbo di 4 anni colpito da un batterio
Sarebbe stato un batterio killer, contratto in ospedale dove era andato per una banale infezione intestinale, ad uccidere Domenico Bandieramonte, quattro anni compiuti tre giorni fa, morto al "San Vincenzo" di Taormina mercoledì sera. Da giorni la madre, Ambra Cucina, giovane lampedusana che dal 2020 si era trasferita a Catania con il marito e tre figli, sui social parla esplicitamente di caso di malasanità sostenendo che a uccidere il figlio sarebbe stato l'enterococco preso durante l'inoculazione di un sondino. Ma la vicenda, sulla quale lavorano due Procure, quella di Messina e quella di Catania, è ancora tutta da chiarire. Come sono da chiarire le tappe dell'odissea lunga due settimane vissuta dal bambino. In un drammatico video la madre ha raccontato che Domenico si sarebbe sentito male il 29 giugno. Sintomi banali - vomito e nausea - che avevano fatto pensare ad una infezione intestinale. Il 30 la famiglia si sarebbe rivolta ai medici dell'ospedale catanese Garibaldi Nesima, che avrebbero confermato i sospetti della coppia e avrebbero dimesso il piccolo poco dopo. Ma le condizioni di Domenico non sarebbero migliorate e la madre lo avrebbe portato una seconda volta in ospedale: anche allora le sarebbe stato detto di non preoccuparsi e di tornare a casa. Secondo quanto racconta la donna, il 4 luglio, cinque giorni dopo i primi sintomi, preoccupata dal fatto che Domenico continuava a stare male, avrebbe deciso di rivolgersi a un altro ospedale: il San Marco. "L'hanno tenuto quattro ore e mezza su una sedia - dice - , poi finalmente gli hanno assegnato una stanza e gli hanno fatto le analisi, trovando una serie di valori sballati. Ci hanno tenuti tutta la notte lì, il giorno dopo gli hanno messo un sondino naso-gastrico e mio figlio è immediatamente peggiorato. In ambulanza a quel punto lo hanno portato al Policlinico dove gli è stato messo un secondo sondino. Domenico piangeva, stava malissimo ma nessuno se ne occupava". Dopo sette ore in codice rosso, racconta ancora la madre, il 6 luglio, Domenico avrebbe nuovamente cambiato ospedale finendo al Policlinico di Messina. "Mio figlio era in condizioni disperate e aveva 188 di pulsazioni. I medici mi hanno prima parlato di polmonite, poi di organi compromessi da una infezione che, a dir loro, sarebbe stata provocata da un enterococco contratto in ospedale". Siamo al 7 luglio. Capendo che la situazione era ormai gravissima Domenico viene trasferito all'ospedale "San Vincenzo" di Taormina. "Ricoverato nel reparto di Terapia intensa Cardiochirurgica è stato sottoposto a cure intensive - si legge in un comunicato dell'Asp di Messina - ma il disperato quadro clinico non ha lasciato margine ad alcun miglioramento clinico. A seguito di accurati esami diagnostici, e di una lunga procedura di accertamento di morte encefalica, ne è stato costatato il decesso alle ore 20.33". Nei prossimi giorni i pm faranno le prime iscrizioni nel registro degli indagati per omicidio colposo per dare modo ai sanitari che si sono occupati del caso di partecipare con propri consulenti all'autopsia. L'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, dal canto suo, ha dato disposizioni al direttore sanitario dell'ospedale "San Marco", Antonio Lazzara, di istituire una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero.