Parco degli Iblei, i sindaci di 3 province alla Regione: fermare l'iter istitutivo
I sindaci di 3 province hanno partecipato oggi all'assemblea promossa dalla Confagricoltura italiana, in merito al Parco nazionale degli Iblei, per il quale il Libero Consorzio, ha dato mandato ai Comuni interessati.
Presenti tra gli altri i parlamentari Edy Bandiera, già assessore regionale all'Agricoltura ed il l deputato regionale leghista, Giovanni Cafeo che in passato ha pure presentato un'interrogazione.
Alla riunione erano presenti anche i rappresentanti delle categorie datoriali, Unioni Coltivatori, Confagricoltura, AgriAmbiente, Associazione Cavatori Sicilia, CoopAgri e l'Ance.,
A seguito di ampio dibattito e tenuto anche delle criticità sulla legittimità dell’iter procedimentale. Tutti i Sindaci della Provincia di Ragusa, Siracusa e Catania, del Dipartimento Regionale Ambiente e delle associazioni di categoria convocate, hanno chiesto l'immediata sospensione dell’iter istitutivo del Parco Nazionale degli Iblei;
La integrale rideterminazione della perimetrazione e della zonizzazione del Parco previa trasmissione agli enti locali di tutta la documentazione necessaria ed all’esito di una effettiva concertazione tra gli enti locali e tutti i portatori di interesse anche per il tramite delle associazioni di categoria.
Le concludenti Associazioni si riservano in difetto di porre tutte le opportune azioni in tutte le sedi al fine di contestare nel metodo e nel merito il tentativo di imporre dall’alto l’istituzione del Parco vincolando in maniera abnorme una vastissima area fortemente antropizzata della Sicilia orientale senza la fattiva e cosciente partecipazione di tutti i territori interessati che ne subirebbero irreversibili conseguenze.
"Fermare gli allevatori ed i contadini sarebbe come dargli la mazzata finale, considerata la crisi che stanno affrontando: dal caro energia alla siccità - dice il sindaco di Rosolini, Giovanni Spadola . Senza poi pensare ai ricorsi che andrebbero a ricadere sulle casse dei Comuni, la maggior parte dei quali in dissesto finanziario".